Mezzo Preti, “Mezzo Preti”: la recensione

Considerata la nostra scarsa simpatia per i preti interi, ci si cimenta con l’ascolto dei Mezzo Preti. Duo folk più o meno acustico con evidenti tracce di originalità, i Mezzo Preti sono Annaluisa Giansante e Francesco Adessi. Il duo milanese pubblica un ep da quattro tracce che fa uso di acustica ed elettronica e che dipinge ritratti spesso piuttosto potenti.
Mezzo Preti traccia per traccia
Si parte dalla traccia omonima o eponima o cose così. Mezzo Preti è meta ballata e metà racconto di frontiera, con caratteristiche d’assalto ma anche di divertimento. Meno divertente e più determinata Wow, che fa emergere qualche idea di blues nella base del brano, conservando quantità di movimento e impeto dal brano precedente.
Non che le idee cambino con Canzone d’amore per una puttana: cambiano le sonorità, la tematica del racconto, il passo. Ma c’è sempre una certa urgenza nelle quattro tracce dell’ep, come se le canzoni fossero state sul punto di scaturire da molto tempo e non potessero attendere oltre. Si chiude con Forma e sostanza, cover dei Csi (epoca “Tabula rasa elettrificata”), resa con la vibrante presenza del controcanto e con la chiarezza del folk.
Ottima la prova dei Mezzo Preti, in grado di alzare più di un sopracciglio con questo ep. Originalità, sostanza e qualità di scrittura sono tutte lì in fila, forse già pronte per un prossimo e non troppo lontano lp.