Cibo e sesso: da una riflessione su due delle necessità di base del genere umano prende spunto Miriam Ricordi per il titolo e le tematiche del suo secondo album, in uscita in collaborazione con l’etichetta Rodaus di Andrea Rodini, che ha anche curato la supervisione artistica del disco.
Anticipato dai singoli Mi esplode la testa e Siamo Sordi davvero, Cibo e sesso è un album che somiglia moltissimo all’artista, che dice in merito “è come aver fatto il giro del mondo e poi essere finalmente tornata a casa, al rock, al motivo per cui ho iniziato a suonare”.
La sezione ritmica dell’album è stata registrata interamente in presa diretta, per conservare su disco la verità del concerto dal vivo, con una decisione presa dopo una cena “esagerata” a base di arrosticini e vino rosso insieme alla band di supporto di Miriam (Matteo Teodoro, Valerio Camplone e Luca Ricordi).
II modo in cui si considerano e si vivono il sesso e il cibo presenta delle analogie, sia in senso positivo che in senso negativo: si può parlare infatti di ‘fast food’ così come di ‘fast sex’. Il piacere legato a entrambi oscilla da sempre tra libertà e repressione, tra pulsione e controllo. La soddisfazione dopo entrambe le attività dimostra quanto esse agiscano sia nella pancia che nel cervello.
Miriam Ricordi traccia per traccia
Mi esplode la testa apre il lavoro con una sorta di marcetta rock che descrive una situazione sicuramente sessuale ma anche piuttosto ansiogena, come sottolineato anche dalle volute elettriche del brano.
Ci si sposta poi sui canali di Venezia, che è tutt’altro che una ballad romantica o barocca, anzi ha un passo blues piuttosto pulsante, con una capacità di esplodere a tempo.
Si procede con Pronto Dottore, canzone velatamente ironica ma sempre molto incisiva. Si declina su atmosfere più morbide con Ossa rotte, sempre su idee blues ma più malinconiche, anche se senza esagerare.
Vagamente zeppeliniana Metabolismo, che dardeggia di chitarra fin dalle prime note. La vena ironica riemerge in Siamo Sordi davvero, con riferimento al grande attore romano e alla piccolezza umana, e italiana in particolare.
Pulsazioni di basso in apertura di una notturna Tutto al suo posto, tra incertezze e stupori quotidiani, e dichiarazioni dolorose ma inevitabili. Si chiude con Vieni a provare, che apre come filastrocca e poi accetta le proprie derive elettriche e potenti.
Buon lavoro di Miriam Ricordi che mette insieme istinti e vibrazioni e costruisce un disco coerente e compatto, ben scritto e ben eseguito.
Genere musicale: rock
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