Misga, alias Michele Sgaramella, è un cantautore indie pop, con influenze che spaziano dall’elettronica al folk, utilizza un linguaggio diretto con qualche gioco di parole. L’attività artistica di Michele ha avuto inizio circa dieci anni fa e nel 2014 ha dato vita a Misga, un progetto cantautorale a tutto tondo.
Nel 2015 apre i concerti di Après la classe, Caparezza ed Erica Mou, Tommaso Paradiso, vince diversi premi e, grazie al sostegno di Pugliasounds, porta la sua musica anche all’estero, a Parigi e Bruxelles, Berlino, Dijon, Valencia e Liegi.
Il giro d’Europa è stato anticipato da un progetto che gli ha permesso di portare la sua musica nelle pediatrie della provincia BAT, supportato dai clowndottori della ONLUS “in compagnia del sorriso”, mostrando una forte sensibilità per il sociale.
Lo scorso ottobre Misga pubblica Vedere, il brano che ha anticipato il suo secondo lavoro discografico. La live band è composta da Enrico Elia (piano e tastiere) e Francesco Dettole (batteria), musicisti che hanno curato insieme all’artista la produzione e l’arrangiamento del disco.
Misga traccia per traccia
La title track SOS Try Till Satisfaction apre il disco e funge da primo impatto, con suoni e toni pop mediati fra contenuti cantautorali e qualche momento in cui si alza la voce, ma soprattutto a mo’ di incitamento.
Scontrare la morale è altrettanto appassionata, con un po’ di chitarra fra gli svolazzi elettronici. Si prosegue con il singolo Vedere, brano ricco di ottimismo e di carica blues, che si fa trascinante.
Arriva un po’ di dramma con Sulle punte, cui partecipa Dorian Nox, a dare un’atmosfera hip hop oscura e piuttosto anticlimatica rispetto a quanto rappresentato dal disco fin qui.
Ma l’aria rimane piuttosto plumbea con Timidezza e sbagli, che integra il pianoforte e un battito ritmato.
C’è aria di bilanci all’interno di Tira le somme, melodica, morbida e malinconica. Si racconta di viaggi e si arricchisce il drumming con Ridi indiano, pezzo curioso e un po’ sorprendente.
Ritorna l’ottimismo (e il synth) con Basta poco per essere felici, mentre Despedia de soltero ha una partenza curiosa, poi agisce sui bassi e tratta del tempo, prima di farsi festosa.
Si chiude con una certa dose di leggerezza grazie a Più il tempo passa, soffice e con qualche battito di mani.
Misga offre prospettive piuttosto complete sulle proprie capacità: il disco alterna sonorità diverse e varia anche gli umori, mostrando uno dei molti possibili accostamenti tra cantautorato e sonorità pop.