My Amy Vice: le soddisfazioni cominciano ad arrivare

my amy vice

“Istinti D’Istanti” è il primo album dei My Amy Vice. La band di Torino torna con otto tracce che si muovono tra il rock e il pop con influenze di elettronica e cantautorato. Ecco la nostra intervista.

Il titolo dell’album suggerisce un contrasto tra impulso e tempo. Qual è il filo conduttore che lega i brani?

Il titolo dell’album gioca proprio su quel contrasto e sul concetto d’istanti/distanti perché il filo conduttore è dato dalle storie di vita e di relazioni che ogni brano racconta, ognuna caratterizzata da impulsi o istinti diversi, come fosse una raccolta di fotografie che catturano istanti a volte anche distanti tra loro, perché nel corso del disco vengono toccate sfaccettature diverse dei rapporti, dall’amore al tradimento.

L’album è stato interamente autoprodotto: quali sono state le maggiori sfide e soddisfazioni di questo processo?

Una totale autoproduzione è sempre una grande sfida: ci siamo misurati con noi stessi di fronte all’idea di riuscire a realizzare da soli un prodotto convincente, avendo cura non soltanto della produzione artistica ma anche di registrazione, mix e master. Ci siamo dedicati molto e le soddisfazioni cominciano ad arrivare da chi sta apprezzando il nostro lavoro.

Come descrivereste il sound di Istinti D’Istanti a chi non vi ha mai ascoltato prima?

Il sound del disco è la nostra impronta, la nostra identità: siamo cinque “ragazzi” nati negli anni Settanta, cresciuti con il mito delle rock band del periodo Settanta-Novanta e la nostra musica è figlia dei nostri ascolti e delle nostre influenze: brit rock, new wave, grunge, hard rock. La fusione ci viene naturale in base del brano.

Cometa e Carboazoto hanno un’energia rock più intensa, mentre Tenebre si avvicina alla ballata cantautorale. È stato naturale mescolare così tante sonorità diverse?

Come dicevamo prima, sì è stato assolutamente naturale perché siamo così. Non siamo degli innovatori ma dei “miscelatori” e non avere nessuno che ci detta regole, ci consente di esprimerci in pieno, senza condizionamenti.

I testi raccontano storie di relazioni, passioni e contrasti emotivi. C’è un’esperienza personale dietro queste canzoni o sono immagini universali?

Nei testi c’è un po’ di tutto, immagini universali, esperienze personali e osservazioni di esperienze di persone a noi vicine. Ognuno di noi ha fatto un percorso, incontrato persone e ci sono sempre storie da raccontare.

La vostra storia parte dal progetto Dentro Marylin fino ai My Amy Vice. Come è cambiato il vostro approccio alla musica in questi anni?

Siamo dall’essere una cover band degli Afterhours a creare passo passo qualcosa di nostro, sono passati anni e la formazione è cambiata diverse volte, creandoci l’esigenza di rinascere tante volte, come una fenice. Anche l’approccio è cambiato nel tempo, oggi abbiamo quella consapevolezza e quella stabilità che ci avrebbe fatto comodo qualche anno fa e che non avevamo.

Quali sono i vostri prossimi passi dopo l’uscita dell’album? Tour, nuovi singoli, collaborazioni?

Stiamo provando a imbastire un tour e vedere se riusciamo ad andare un po’ in giro, nel frattempo ci stiamo già lavorando su del nuovo materiale. Torino è una bella fucina a livello musicale, vediamo se nel nuovo disco ci sarà occasione per qualche collaborazione speciale.

Pagina Instagram My Amy Vice

Rispondi

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi