E’ il 28 settembre 2001 quando i Negrita pubblicano Bambole, primo singolo estratto da Radio Zombie. Il singolo, prodotto da Fabrizio Barbacci, esce accompagnato sostanzialmente da due B-side: Welcome to the world e We need a change.
Inesorabile, il tempo passa sulle coscienze, sulle mode, sui modi di pensare. La storia non è storia se continua a ripetersi, eppure ancora ci sono dubbi su quanto sia realmente accaduto, complice la scarsa memoria dei monumenti, e della specie che li ha creati.
Mentre le ideologie si estinguono
E le coscienze si disperdono
Insieme ai muri crollano
Le verità di comodo
I monumenti a cosa servono?
La vera storia non la insegnano
Non devo chiedere
Devo far da me
Regole infrante e condoni di cattiva fede, essere grandi non è direttamente proporzionale al diventare adulti.
La verità sta dentro a un nylon
Dimenticata in qualche oceano
Sotto la buccia debole
Di 10.000 regole
Ti capisco
Quando dici che
Rivorresti
Le tue bambole
Menti chiuse che popolano bocche instancabilmente e inspiegabilmente aperte, sempre aperte, troppo aperte. Arraffare, non farsi beccare, scivolare via quando arriva il conto da pagare.
E mi hanno sempre fatto credere che
Nell’incertezza è meglio prendere
Ma se io prendo chi è che dà?
Se io prendo chi è che dà?
Ne ho visti troppi qui di oracoli
E troppe corti dei miracoli
Si stava meglio quando si stava in pace con la coscienza. Quando con le ginocchia sbucciate scioccamente si cercava consolazione nel peluche, nella bambola, nel supereroe di turno, in grado di far dimenticare quanto amaro possa essere il sapore di questo tempo.
Io non vi posso credere
Io non vi voglio credere
Ti capisco
Quando dici che
Rivuoi indietro
Le tue bambole
Good times, bad times
Good times, bad times
Ti capisco
Quando dici che
Rivorresti
Le tue bambole
Ora ha senso
Quando pensi che
Rivuoi indietro
Le tue bambole
Chiara Orsetti