Recensione: Iken, “Squares”

ikenAndrea Pollastro, in arte Iken, è una vecchia conoscenza di TraKs: lo avevamo già incontrato, circa un anno fa, in occasione dell’uscita di eLIGHTS (qui la recensione). Ora la sua elettronica dalle molte facce torna a colpire con Squares.

Iken traccia per traccia

Dopo l’introduzione da un minuto o poco più con Muvin, che comincia a regolare impostazioni e parametri del lavoro, ci si imbatte in Light-yrs, che instrada l’ascoltatore su sonorità elettroniche piuttosto “cosmiche” con alternanze di ritmi e qualche intervento black qui e là.

Il cielo si fa più oscuro con The strangest mood || sospeso, che segue su passo ritmato e su altri giochi di elettronica vintage, ma con umori leggermente più cupi.

Transition accumula sensazioni adirate nella prima parte, per poi accelerare e mescolare i ritmi nella seconda sezione, sempre senza abbandonare il timore della tempesta incombente. I ritmi sono invece centrali in Sacrifice, che prova a introdurre temi tribali nel tessuto elettronico dell’ep.

Si chiude con Last is Better (feat. Buio), in cui il carattere hip hop del lavoro, semplicemente adombrato qui e là in altri pezzi del disco, esplode con forza, anche con l’utilizzo dello scratch.

Al contrario del lavoro precedente, Iken in Squares utilizza sample e campionamenti di vario genere: il quadro che ne risulta è più pastoso e ricco, magari meno levigato, ma con una forza interna da non trascurare.

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