Nuju, “Pirati e Pagliacci”: la recensione

nujuI Nuju presentano Pirati e Pagliacci, un album raccolta che arriva dopo sette anni di attività, quattro dischi e oltre 300 concerti in Italia e all’estero. Esotico, gitano, caleidoscopico come le storie del mondo, visionario e irrisorio, travolgente e carismatico, accattivante e magico quanto l’universo circense e quello piratesco. Il ritmo del folk disegna i ritratti pittoreschi dei protagonisti delle 18 storie. Paiono in verità narrazioni dai contorni leggendari, miti di ieri e di oggi che si intrecciano a volerci dire che la storia dell’uomo si fonda, dopotutto, su esperienze emotive simili e su tormenti comuni.

Nuju nel dettaglio

Il disco vanta di numerosi duetti con artisti/amici, come Modena City Ramblers (L’Artista), Combass degli Apres La Classe (Mamamia), Santino Cardamone (Mare), i Musicanti del Vento (Vento), Brace (Lasciami Stare), Empatee du Weiss (Acida) e KayaDub (Movement).

Il progetto della band è definito da essa stessa come “volontà di unire la vena autorale-folk della musica italiana con quella rock e turbo-folk della musica internazionale, per creare un genere urbano e meticcio unico”. Questa strana creatura ha preso vita molto tempo fa nella sua complessità deformante e nella sua identità composita, che affonda le radici in una tradizione popolare che riguarda tutti.

Valeria Gerallini

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