Paolo Spaccamonti prosegue nei suoi incontri ad alto livello e stavolta incoccia in un peso massimo come Jochen Arbeit degli Einstürzende Neubauten. Il risultato è CLN, un disco sperimentale e con influenze che svariano dall’ambient all’elettronica a più vasto respiro, naturalmente con una parte centrale per la chitarra. Il disco, pubblicato da Boring Machines ed EFT, esce soltanto in 300 copie di vinile bianco.
Paolo Spaccamonti e Jochen Arbeit traccia per traccia
La Track I è ambient-ale e introduttiva, con sensazioni morbide e diffuse. Altre le caratteristiche di una piuttosto infuriata ed estrema Track II, in preda a una sorta di isteria elettrica.
Con la Track III i toni si abbassano e i tempi si allungano, come se passate le prime schermaglie l’intento fosse di lavorare più in profondità.
Track IV prosegue nel lavoro sotterraneo, affidandosi a un movimento percussivo profondo che consente alla chitarra di spaziare un po’, anche se in modo sommesso e piuttosto malinconico.
Con Track V invece i tempi si accorciano di nuovo e si assume come dato di fatto un giro di chitarra ripetuto e un’atmosfera un po’ desert rock. Track VI rispetta uno schema simile, ma con maggior distacco tra la chitarra solista e il background sottostante (e ronzante).
Si chiude con Track VII, in cui la vibrazione diventa dominante e detta la linea, in un incedere pesante e minaccioso.
Al netto di una creatività sonora strabocchevole, Paolo Spaccamonti e Jochen Arbeit si lanciano senza paracadute su percorsi sperimentali come se collaborassero insieme senza frizioni da sempre.