Portugnol Connection, “La Confessione”: la recensione

I Portugnol Connection annunciano l’uscita del loro nuovo album: La Confessione. Si tratta di un lavoro diverso da quelli passati: se il disco precedente, Dans la Rue, era un viaggio nel mondo, un percorso sulla strada, La Confessione è invece un’esplorazione più interiore, all’interno del proprio vissuto e delle proprie debolezze.
Un viaggio troppo profondo per affrontarlo da soli. Per questo i Portugnol hanno chiamato dei compagni d’avventura che condividessero il loro punto di vista. Amici con i quali i Portugnol avevano già condiviso il palco e molto altro. Appaiono in questo disco Babbutzi Orkestar, Mr. Bobcat, Il Rumore Della Tregua, Domenico Mamone, Malamanera, Cacao Mental.
Singolare anche la modalità di pubblicazione: l’album uscirà presentando al pubblico un pezzo alla volta, con cadenza mensile/bimestrale. Al momento sono usciti due brani: Il capitano e Sangue e cemento.
Portugnol Connection traccia per traccia
Si parte proprio da Il capitano: ambito evidentemente marinaro, la canzone si incarica di introdurre alle modalità avventurose che saranno proprie di tutto il disco.
Con Sangue e cemento si torna ad ambiti più gypsy e tutto sommato più abituali per i Portugnol, anche per la complicità della Babbutzi Orkestar, tra fiati e cantine.
Going to Africa, con Mr. Bobcat, scivola verso il dub, annunciando un percorso “inverso” che va dall’America all’Africa. Ci si sposta a Milano con Ligera, incalzante e molto noir, con quel tocco vintage e una certa fame di vita.
Con la partecipazione di Malamanera e Domenico Mamone ecco poi Illegale, con i fiati ancora in prima linea e un lavoro muscolare e corale. Karibuni opta per il francese e per la voce femminile, a guidare una storia di frontiere e di emigrazione.
Si passa allo spagnolo con Por Algo Sera, con Cacao Mental e sensazioni di mescolanza, sonora e no, che caratterizzano una canzone che ha momenti di dramma e momenti di taverna.
Molto roboante l’ingresso ne La Confessione, la title track, con rumori di tempesta in arrivo. E la tempesta arriva, anche se ragionata, segnata da suoni desert rock, influenze western e una certa enfasi.
Si chiude con Buona sorte, che apre con la chitarra acustica, cui si aggiunge la voce che termina il racconto, con inciso dialettale a regalare colori diversi.
Lavoro un po’ meno diretto e un po’ più articolato del solito, quello dei Portugnol Connection, che non rinunciano ai propri colori ma decidono di allargare un po’ la tavolozza, ottenendo un disco molto interessante.