Stefano Resta, in arte Raesta, ha appena pubblicato un nuovo singolo e video, Ehi Monsieur, capitolo d’apertura di un nuovo ep in arrivo nelle prossime settimane, dal titolo Fuoco di paglia. Gli abbiamo chiesto di raccontarci qualcosa in più sui suoi progetti.

Ciao, tanto per cominciare, una curiosità: chi è il “Monsieur” a cui ti rivolgi con il tuo nuovo singolo?

Ciao a tutti i lettori di TRAKS. Immagina una folla, per strada, ed è appena successo qualcosa che ha attirato l’attenzione di tutti: “Il Monsieur” rappresenta  quel passante, più fortunato perché pare essere sempre il più informato sull’accaduto. O in senso metaforico quell’entità onnisciente e ingombrante, che quasi come una divinità non ci consente di avere libero accesso alle informazioni. Forse è la rete stessa. Credo. Curioso come le domande delle interviste, a volte, aiutino a scavare dentro quelle che appaiono scelte principalmente istintive.

Il brano sembra far riferimento alla confusione e al bombardamento mediatico a cui siamo quotidianamente sottoposti: mi racconti che cosa te lo ha ispirato?

Vivendo in quel periodo a Viterbo, una realtà sicuramente meno caotica della capitale dove vivo tuttora, mi sono ritrovato a condurre una vita più ovattata e serena. Lo scoppio del conflitto in Ucraina con i telegiornali che un po’ increduli (dopo due anni di pandemia) si riappropriavano del loro ruolo cardine nella nostra vita quotidiana, hanno generato in me un senso di frustrazione legato al senso di impotenza di fronte a cotanti cambiamenti.

Ancora una volta grandi temi caldi internazionali (emigrazione, riscaldamento globale eccetera) erano messi in stand-by da episodi di incredibile violenza. E i fatti di questi giorni non fanno che continuare questa escalation purtroppo. E a noi non resta che scegliere in quale altra serie della smart tv immergere le nostre coscienze.

Il video sembra voler alleggerire un po’, e sembra anche che vi siate divertiti molto a realizzarlo. Qualche aneddoto rispetto al clip realizzato da Giovanni Grandoni?

Con Giovanni ma anche Lucia Bulgaroni, coregista, abbiamo realizzato le riprese del video in soli due giorni, sabato e domenica. Il lunedì avevo le gambe dolenti per i km che abbiam fatto e le coreografie girate nel parcheggio di un grosso supermercato. Ci siamo divertiti perché c’è stato molto spazio per l’improvvisazione. La gente per strada assisteva divertita e affabile. La signora dell’edicola non si è lamentata quando abbiamo impiegato quasi 5 minuti per scegliere il quotidiano che avrei dovuto sfogliare. E’ stata un’esperienza quasi terapeutica. Mi ha lasciato molta tranquillità anche perché ero ciecamente sicuro dell’idea dei registi.

Per il singolo e anche per l’ep che arriverà stai lavorando con Manuele Fusaroli, produttore di molti dischi importanti. Ci racconti com’è lavorare con lui?

In realtà per la realizzazione ho collaborato principalmente con Michele Guberti, arrangiatore ed eccelso chitarrista, collaboratore nonché per molti versi discepolo di Manuele. Michele ha grandissima stima per Manuele che è stato comunque presente aggiungendo qua e là qualche suo tocco. E’ una persona davvero piacevole e ci siamo fatti delle grandi chiacchierate. Michele è un vulcano di idee. Ciò che mi ha colpito è il loro approccio epidermico, emozionale e assolutamente autentico ai brani di cui curano tutto al millimetro. Sono pieni di idee e hanno un approccio serio ma anche divertito. E’ stato davvero stimolante vederli in azione!

E a proposito dell’ep, ci racconti qualcosa in più sulle canzoni che conterrà “Fuoco di paglia”?

Si tratta di cinque pezzi tutti abbastanza autobiografici. All’interno c’è un po’ delineata la mia vita nelle sue diverse declinazioni. Alcune delle canzoni sono già state pubblicate ma qui hanno ritrovato una nuova veste sonora ed una nuova struttura. Sono sempre alla ricerca della forma che più mi soddisfa. Non sono una persona difficile o sofisticata nella mia vita, ma se si parla di musica, lì cerco sempre di avvicinarmi al meglio possibile.

Immagino ci sia un po’ di tutto: dall’amore all’amicizia, dall’attualità sino a riflessioni intime. E a livello stilistico contiene pezzi diversi ma che guardano al pop elettronico e all’alt rock principalmente. A eccezione di un brano acustico, tutti i pezzi sono stati realizzati a Ferrara, al Natural Head Quarter studio.

Hai in programma qualche data dal vivo? Dove possiamo venire ad ascoltarti?

Tutto è ancora in divenire. Le date dei primi concerti sono previste per il nuovo anno a eccezione della data di presentazione del disco che avverrà a Roma e a breve comunicherò tutto. Non vedo l’ora di presentare live questo ep perché la band è molto affiatata e sta facendo un gran lavoro per rendere il più fedelmente possibile le produzioni in studio. Sono estremamente contento dello spettacolo che ci proponiamo di realizzare!

Pagina Instagram Raesta

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