Recensione: Astolfo sulla Luna, “Ψ²”

Astolfo Sulla Luna, trio napoletano nato nel 2010 da un’idea di Rosalia Cecere
(chitarra, voce, synth, laptop), Francesca Del Gaudio (basso) e Gianluca Timoteo (batteria), dopo due ep arriva al full length con Ψ² (si legge“Psi Quadro”): dieci tracce di noise rock e slowcore, artcore, campionamenti.

Astolfo sulla Luna traccia per traccia

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The dry salvages, la prima traccia, attacca alla gola l’ascoltatore senza compromessi: la voce gridata, il sax, la chitarra e tutto il resto sono elementi di un assalto molto robusto. A cos​(​π​/​2) propone elementi simili, ma con un ritmo più marziale, e con indizi di una storia d’amore naufragata.

Entscheidungsproblem se possibile carica il discorso musicale di ulteriore pathos, con voci sussurrate che si inseguono sullo sfondo. C’è una desolazione montante in Fergus, che ha assonanze con i modi del metal e dell’hardcore, ma anche pause noise piuttosto marcate.

Gödel conferma uno stato d’animo che alterna momenti di abbandono ad attimi di furia. L’assedia si affida a ripetizioni quasi da loop, mentre Non cadranno foglie stasera delinea un panorama ancora più veemente e violento, con rallentamento finale.

Durissima anche Germe, che mette in evidenza le qualità del drumming e nel punto più alto sfonda le mura del noise. E se Germe scivola via veloce, più ambiziosa e articolata è la corsa di Ibis redibis non morieris in bello (famoso vaticinio che significa sia “Andrai, tornerai, non morirai in guerra” sia “Andrai, non tornerai, morirai in guerra”).

Ar-Men sembra voler prendere modi più tranquilli, ma è soltanto un’illusione, destinata a spegnersi molto in fretta.

I brani degli Astolfo sulla Luna raggiungono spesso il parossismo quanto a rabbia ed energia estrema. Ma ci sono brani in cui l’energia non è l’unica componente, né la più importante, perché raggiungono una complessità e una capacità di articolazione notevoli.

Se ti piacciono gli Astolfo sulla Luna assaggia anche: Zeit, “The World is Nothing”

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