Si chiama The World is Nothing il disco d’esordio degli Zeit, band hardcore nata a fine del 2014 nella provincia di Venezia da membri di band come As the sun, 400colpi e Anbruch (qui la recensione di TraKs). La band risponde a qualche nostra domanda.

La vostra band è di recente formazione ma avete tutti esperienze già consolidate alle spalle. Potete raccontare come vi siete incontrati e che cosa è successo prima di “The World is Nothing”?
Siamo tutti e quattro amici da molto tempo. Io (Ale) e Cesco abbiamo suonato ininterrottamente assieme per quasi quindici anni, prima con
gli Euthanasia e poi con gli As the Sun. Cesco ha inoltre suonato con Seba e Gabri negli Anbruch. Comunque gli Zeit sono nati davvero per
caso.

Una sera che stavamo trascorrendo assieme ci è venuta l’idea di formare un gruppo hardcore unendo i gusti e le influenze di ognuno di noi. Da li a poche ore abbiamo deciso il nome della band e qualche giorno dopo ci siamo trovati in sala prove. La cosa ci è piaciuta da subito, abbiamo continuato a provare, scritto le prime canzoni (che hanno formato il promo “ZOE-BIOS”) e poi ci siamo messi a lavorare all’album
“The world is nothing”. Ci abbiamo messo quasi un anno per scriverlo.

Quali sono stati gli umori e le sensazioni che hanno accompagnato la lavorazione di “The World is Nothing”? Perchè avete scelto questo titolo?
Be’… scrivere “The World Is Nothing” è stato molto faticoso. Cercare di assecondare le idee e i gusti di ognuno è stato un lavoro estenuante
e spesso frustrante. Nella scrittura dei pezzi siamo davvero molto pignoli perché non accettiamo alcun riff o quantʼaltro senza che venga passato al vaglio del giudizio di ognuno.

Poi in generale scrivere un album è un’impresa difficoltosa per chiunque immagino. Cercare l’equilibrio giusto fra i pezzi, evitare di essere ripetitivi cercando però di mantenere chiaro il sound che deve uscire.. Siamo comunque contenti del risultato finale.

Zeit: sonorità pazze e alte velocità

Come nasce “World And Distances”, che mi sembra uno dei brani guida del disco?

“World and Distances” è il primo pezzo dell’album ed è stato scritto quando avevamo già pronte circa 5-6 canzoni. Abbiamo deciso di cominciarla con un intro di chitarra a cui segue successivamente l’ingresso di batteria e basso in modo tale che col passare dei secondi
l’ascoltatore possa cogliere le sonorità tipiche del disco.

Successivamente sveliamo quello che siamo davvero: una band di stronzi che ama le sonorità pazze e le alte velocità. “World And Distances” è stata pensata come se fosse un primo assaggio dell’album, giusto per mettere le cose immediatamente in chiaro.

Potete raccontare la strumentazione principale che avete utilizzato per suonare in questo disco?

Nulla di particolare in realtà, io utilizzo una Ltd ec-1000 con pick-up Seimour Dancan, una testata peavey 6505 e una cassa Marshall
1960 senza nessuna pedalina e nessun effetto particolare. Gabri ha un Fender Precision e una testata-cassa ampeg. Cesco una batteria Mapex con tre fusti e tre piatti. Seba ha un microfono. Utilizziamo lo stretto necessario cercando di far rendere al massimo i nostri strumenti.

Siamo molto minimali, forse perché non siamo tanto nerd, e quindi un po’ ignoranti, ma anche perché siamo poveri.

Chi è o chi sono gli artisti indipendenti italiani che stimate di più in questo momento e perché?
Sicuramente molti dei gruppi con i quali abbiamo condiviso il palco ma anche tanti altri con i quali speriamo di suonare presto. Fare una lista
sarebbe un casino perché sono davvero tanti, te ne scriviamo quattro scelti da ognuno di noi: Bologna Violenta, Storm{o}, Grime, Hobos. Poi io (Ale) adoro i Ministri, anche se non sono indipendenti, ma gli altri non li possono sentire 🙂