Polistrumentiste e compositrici, dopo aver pubblicato a cavallo del 2014 e 2015 i loro primi 3 ep, le I’m not a Blonde hanno deciso di racchiuderli in un disco, Introducing I’m not a Blonde, appunto, che possa introdurre questo duo femminile.
I’m not a Blonde traccia per traccia
Si parte abbastanza sul semplice con The Contract, pezzo che viaggia su velocità discrete e con una strizzatina d’occhio al synth pop e una all’electrorock. Idee sintetiche si concretizzano in Peter Parker, che invece vede un fiorire di atmosfere curiose, teatrali, giocose, fino a infilarsi in un tunnel elettrico per il finale.
Tudis cadenza il proprio passo su quello di un rock moderato, sviluppando poi teorie diverse, per lo più sotterranee, senza fare troppo rumore e prendendo qualche spunto da synth pop e new wave. Not Lost è più marcata e serrata, e lascia spazi anche maggiori al sintetizzatore e a molte sue possibili evoluzioni.
Molto minacciosa Stop tempo, che si immerge in acque electrorock per un climax sonoro graduale e lineare. If si tuffa ancora su tempi e modi che possono ricordare il synth pop anni Ottanta, ma senza mai sfociare nel citazionismo, anzi inserendo elementi propri che personalizzano il discorso.
Bad Buke Good Gaze corre su binari non troppo dissimili, con le due ragazze che a metà pezzo si scambiano commenti su com’è o come dovrebbe essere il ritornello. 21 si rivela più aggressiva di molte sue consorelle precedenti, anche per colpa di una chitarra piuttosto tirata e qualche sensazione in stile Cure che si muove alle spalle della canzone.
Si gioca un po’ con le voci quando arriva Come, Konka!, pezzo che mette in evidenza qualche contrasto e che cresce piano piano. Scelta di livello quella che chiude il disco, cioè la cover di Summer on a Solitary Beach, pezzo del Battiato epoca pop, interpretato con l’aiuto di Sara Velardo e con un po’ di minimalismo elettronico. Chiudono l’album i remix di Stop Tempo (Kole Laca), If (Green Cable) e I’m Not Lost (Yakamoto Kotzuga)
Piuttosto sorprendente e ricco di buoni istinti, il disco non sembra affatto la collezione di tre ep, bensì un tutto unico molto omogeneo per suoni e idee. Ottimo lavoro delle due ragazze che presumibilmente sono già pronte per molti dei passi successivi che le attendono.