E’ uscito per Ikebana Records Superfast Nonstop, il disco d’esordio dell’Incomprensibile FC, power trio torinese che mischia blues rock, bass music, hiphop e psichedelia. Dopo il loro primo ep autoprodotto “Ora Qui Ovunque Da Nessuna Parte” uscito nel 2013, con un buon riscontro di pubblico e critica, il trio decolla per il primo full length.
Incomprensibile FC traccia per traccia
Si parte da un’intensa, sporca e strumentale Superfast, che introduce al sound del disco in modo energico ma non troppo netto. Le ambiguità aumentano con Che male c’è, che inizia a passeggiare nelle promenades di un hip hop molto elettronico e aperto a molte influenze.
Innegabile, a questo proposito, l’influenza rock (quasi anthem) di Voglia di distruggere, gridata e ritmata, che va a cozzare di faccia contro l’ascoltatore. Perdersi trae le proprie energie da un giro di chitarra acidino anziché no, e da un’atmosfera funkeggiante che ci riporta nei bassifondi, con qualche scratch d’antan a infiocchettare il discorso.
Rockstep Revolution, con l’apporto di DJ Slait, insiste su ritmi elevati ma non tiratissimi: in compenso il testo è violentissimo e avviluppato alla realtà contemporanea come nei migliori momenti dell’hip hop “politico”, al quale anche il sound sembra fare esplicito riferimento.
A seguire Guai alle Hawaii, con un atteggiamento più moderato ma senza frenare troppo, e comunque prendendo molte vie traverse prima di arrivare in fondo alla canzone. Più straightforward il percorso di Ayahuasca, anche se le variabili sono sempre presenti, così come le possibilità di sporcare il tracciato, ora con l’elettronica, ora con altri espedienti.
A proposito di espedienti, Dr. Gonzo mette lì una partenza che sembra uscire da un saloon del vecchio west (e del resto i riferimenti cinematografici abbondano, visto che il dottore del titolo è il personaggio del film “Paura e Delirio a Las Vegas”), e poi martella un ritmo di blues elettrico molto robusto.
La base è blues anche per Nonstop, che chiude l’album su toni tutto sommato tranquilli. Ma, anche in questo caso, il pezzo è tutt’altro che avaro di sorprese.
Un debutto significativo e portatore di alcune novità, quello degli Incomprensibile FC: se l’idea di farsi beffe degli steccati fra i generi è ormai piuttosto comune, l’interpretazione della band appare comunque piuttosto personale ed efficace.
