Sognavo sempre è il primo disco solista del cantautore Luprano, registrato e mixato al Sudestudio (Guagnano – LE), rispettivamente da Stefano Manca e Matilde Davoli (già all’opera come musicista in Studiodavoli e Girl With The Gun). Il cantautore si muove tral’indie pop e qualche tentazione shoegaze che fa timidamente capolino qui e la. Tra gli ospiti Lucia Manca e la stessa Matilde Davoli.
Luprano traccia per traccia
La veloce Punto apre le danze, lasciando presto spazio a Spesso, che imposta un testo dialettico (che ripete quasi a loop “come in uno scontro violento”) su atmosfere parzialmente dream pop, ma punteggiata da una sezione ritmica piuttosto intensa e consistente. Consapevole si adagia su ritmi più morbidi, anche se si tratta di canzone a due facce, con cambio di ritmo e anche, parzialmente, di colori di fondo.
Più diretta e sostanziosa Nuda, che sceglie sonorità e ritmi corposi, mentre sembra più meditabonda, ma senza rinunciare a fare un po’ di rumore, Accanto. Piuttosto “dreamy” ma anche ben innervata dal drumming Sognavo sempre, la title track.
Come misurare? gioca un po’, presenta cori parzialmente vintage, offre effetti non troppo speciali di chitarra. Ingresso voluminoso nelle note de L’ambito, con un cling-clang di chitarra che fa da giusto contraltare alla sezione ritmica, piuttosto rumorosa. Idee blues e anche piuttosto psichedeliche in Quanto n’è rimasto, che non rinuncia a qualche giro largo, passibile di confinanze dream pop.
Si parla di casualità all’interno di Un altro tiro, tutto sommato uno dei pezzi più “da cantautore” del disco. E si chiude con Voglio i tuoi occhi, che recupera i cori femminili e un feeling acustico ma molto serrato, a parte una piccola pausa nel mezzo, in un’efficace sigla finale dal retrogusto cinematografico.
Quello che piace di più nell’album di Luprano è la voglia di non staccare mai la spina e continuare a perseguire obiettivi che si possono definire rock, benché le atmosfere e le ispirazioni si presterebbero magari ad adagiarsi qui e là. Invece il cantautore non abbassa mai né ritmi né guardia, si concentra sui testi ma senza dimenticarsi di curare nel modo giusto le sonorità.