Con richiami molto marcati alla Firenze della new wave, ecco Fünf, il nuovo ep degli SKoM. Cinque brani che prendono le mosse da una cover di Gennaio dei Diaframma e che si espandono tra riferimenti al passato e suoni del tutto contemporanei.

Partecipano: Federico Fiumani (Diaframma), Giulio Martinelli (Moltheni), Vanni Bartolini (OBO, De Glaen), Pieralberto Valli e Matteo Teio Rosetti (Santo Barbaro)

Prodotto da Franco Naddei (Santo barbaro), masterizzato da Giovanni Versari (uomo dietro il master di tanti lavori discografici italiani e stranieri. Solo qualche nome: Muse, One dimensional man, Calibro 35,  Bachi Da Pietra, Moltheni, Verdena), etichetta PippolaMusic, distribuzione Audioglobe (in vinile e digital download).

SKoM traccia per traccia

Si parte dalla ritmata e piuttosto lineare Applausi, che si nutre di chitarra acida e di drumming molto sostenuto, a presentare subito la faccia cattiva degli Skom (ammesso che ce ne sia una non cattiva).

Voce femminile e molta ambiguità in Paura, come il resto del disco permeata di new wave e post punk, ma caratterizzata da voce femminile. (Durante una) gangbang suggerisce sonorità orientali e ipnotiche, ma la ritmica è ben marcata e, ci si perdoni la facile battuta, il pezzo è molto “hard”, in tutti i sensi dell’aggettivo. Oltre alla Firenze post punk più volte evocata, qui la voce fa pensare al Ferretti delle stagioni migliori.

La vibrante Gennaio, cover dei Diaframma, è proposta in una forma molto robusta, che per sound non avrebbe stonato nella colonna sonora di un film tipo Trainspotting.

Non è una cover, ma respira la stessa aria della new wave fiorentina degli anni Ottanta Firenze è morta (in un giorno punk), che vede la partecipazione in prima persona del Maestro stesso, cioè Federico Fiumani. Ovvia attenzione alla parte vocale, ma anche il discorso portato avanti dalla chitarra merita la giusta attenzione.

Ricostruire senza lasciarsi trascinare dalla nostalgia: l’operazione degli SKoM è intrisa dell’acqua dell’Arno del tempo che fu, ma questo non significa che il gruppo si lasci trascinare tanto da non offrire ottimi contributi personali, interpretazioni del tutto nuove ed energia totalmente contemporanea.

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