Primo lp, dopo due ep, per i romani Toot, trio ricco di collaborazioni e contaminazioni che con Error 404 mette insieme otto tracce più un bonus che, su una base schiettamente rock, inseriscono elementi molto elettronici, molto dance, molto contaminati, con risultati spesso originali.

Toot traccia per traccia

La prima traccia, If or not, oltre a confermare il lessico informatico, introduce a un territorio in cui i suoni di impronta techno si mescolano senza sforzo con ritmiche e atteggiamento rock e talvolta funk.

Ma se la prima traccia fa a meno delle parole, Nobody is dancing, con l’intervento di Giovanni Ciaffoni dei Suntiago, incorpora un cantato “cattivo”, che si districa tra ritmiche e sonorità piuttosto acide, anche se in questo caso piuttosto apertamente rock.

Più complicato il panorama di Die Antwoord – Dis Iz why I’m not, non soltanto perché è sostanzialmente un autoremix, con le chitarre di Alessandro Sgreccia dei Velvet, ma anche perché ogni battuta riserva una sorpresa, o quasi, saltellando più o meno allegramente da ritmi dance a mood molto aggressivi.

La lista dei “featuring” si allunga con Everyday is a Struggle, che si avvale della collaborazione di Lord Madness Dj Fastcut, per un pezzo che si presenta con tutti i crismi dell’hip hop, e anche di quello più enfatico.

Si torna a picchiare duro con Error 404, la title track: ritmi velocissimi e pasticci d’elettronica compongono un quadro tutto sommato semplice e diretto, di buon impatto.

Più calme le velocità di Another weapon, con una chitarra che fa balenare anche qualche sensazione blues, mentre il cantato fa pensare a RATM e simili. Percussioni e drumming decise ed elettroniche aprono Sballo, che è anche stata scelta come singolo e video, selezione anche più significativa visto che il pezzo è strumentale.

Plastic Bumble ci accompagna verso l’uscita con sensazioni elettroniche di vario tipo e interventi vocali per lo più di carattere terroristico. L’album si chiude con Jungle, bonus track con la tromba di Costanzo Vitale e con note di chitarra che si allungano, mescolando idee blues e reggae, funk e jazz, in un universo di colori che non perde mai la propria logica.

Due ep alle spalle, i Toot confermano la propria crescita e confezionano un disco capace di colpire nel segno. Cambi di marcia improvvisi e mescolanze di suoni non intaccano la fluidità di un album che è consigliabile consumare appena sfornato.

Se ti piacciono i Toot assaggia anche: Baudelaire’s Conspiracy

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi