Del Signor Uffa
Angelo Sabia, a metà strada tra Alan Sorrenti e Giorgio Moroder, sta pubblicando una trilogia di singoli (siamo al secondo, dal titolo Socialite) sulla tematica della comunicazione umana nel nuovo millennio, le cui dinamiche sono spesso tossiche. Risposte brevi e puntuali, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lui in quattro rapide domande.
Ti ritroviamo ancora una volta con un singolo e un videoclip per la regia di Duilio Scalici? Ormai sembrate una bella squadra. Collaborerete ancora? Come nasce un video-clip per un brano di Sabia?
Eh sì siamo un bel team, Duilio è un grande, fatemelo salutare che in questi giorni sta registrando a Roma con I Giocattoli. Sì, collaboreremo ancora, ci troviamo molto bene. Beh, i video nascono in maniera molto semplice con Duilio che butta giù un’idea di fondo, poi facciamo un po’ di limatura sul da farsi e mettiamo nero su bianco, anzi gigabyte sull’etere.
Presenti il tuo progetto con il nome di tre alcolici e ci commenti le tue scelte?
Vabbè questo più che un trittico di alcolici è un esperienza mistica… Comincerei con un Basil Grande, un drink moderno che guarda al futuro, a seguire un Vieux Carrè, cocktail deciso, di carattere e per finire uno Jägerbomb per dare ritmo al tutto. Per caso dovevo aggiungere… Bevete responsabilmente?!?
Ascoltandoti sembra scontato ma te lo chiediamo lo stesso: synth o chitarre elettriche? Anni Ottanta o Novanta? Ci spieghi anche perchè?
Guarda, al di là delle decadi a me colpiscono i periodi intermedi, ciò che succede nel mezzo, la magia, la contaminazione che porta a un nuovo modo di concepire la musica. Uno dei miei idoli per esempio, Gary Numan, è figlio di una musica intermedia, lo scontro tra due ere concettualmente distanti: Settanta e Ottanta.
Cosa c’è ora nel futuro di Sabia?
Un nuovo singolo che completerà il concetto social dopo Effetto Domino e Socialite. Poi ci vediamo ai concerti col Basil Grande e brindiamo al futuro…
