Puntuale come le polemiche vescovili sull’esibizione dell’autobattezzato Achille Lauro, Sanremo è pronta ad accogliere la seconda serata del Festival. E noi siamo pronti con le nostre Cronache dal Divano, certi che non mancheranno sorprese, look fantasiosi, polemiche e, si spera, canzoni da ricordare.

Fabio: Oggi Amadeus si spinge sul vellutino rosso (carminio? Scarlatto? Amaranto? Granata? Boh). Il tributo e l’applauso per Monica Vitti aprono la serata, doverosamente, completato da una standing ovation. Il primo a scendere in gara è Sangiovanni, con un vestito rosa cangiante di un paio di taglie più grande. Il ragazzo è molto ridente ma sembra molto a proprio agio. Qualche tocco dance in un pezzo che parla d’amore urlandolo anche un po’. Il battito delle farfalle di Sangio non causa uragani, ma il ragazzo sta bene nella sua parte e regala un po’ di freschezza giusto per partire. Prima di uscire confabula con Amadeus per convincerlo (facilmente) a dire “Fantasanremo” e “papalina”.

Chiara: Niente, Sangiovanni l’ho visto di straforo con ancora la cena sui fornelli. La dura vita della sanremologa dopolavorista. Mi spiace solo non averlo in squadra al Fantasanremo, perché da quanto ho visto sul finale si è portato a casa pure i punti del Carrefour.

Fabio: Sei in tempo per Truppi.

Chiara: Giovanni in canotta io me lo aspettavo e ci speravo. Spettinami l’anima col tuo nome plurale.

Fabio: lo vedo tipo paralizzato o sbaglio?

Chiara: Un po’ agitato. Nicolò Contessa, fra gli autori del pezzo, ci manca così tanto.

Fabio: Tutti a casa dai. Finiamola qui. Non vedo la necessità di altre tre serate dopo questa gemma qua.

Chiara:  È una meraviglia. Si piange tantissimo e si vede che si è fatto il mazzo per tenere il palco a bada. Dopo poco anche lui ipnotizzato dalla presenza e dalla sostanza di Truppi. Che sa parlare d’amore nel modo in cui abbiamo bisogno.

Fabio: Anche l’esecuzione è stata perfetta, cosa che tra l’altro da lui non sempre ci si può aspettare. Ora un’emozionata Lorena Cesarini racconta gli insulti ricevuti dopo l’annuncio della partecipazione al Festival. Alla faccia di chi non crede che questo sia ancora un paese razzista.

Chiara: Ha più accento romano di Zerocalcare

Fabio: Si riparte con la gara e ci sono Le Vibrazioni. Cioè dei Maneskin che non ce l’hanno fatta. Ok dai, sto esagerando.

Chiara: Sono invecchiati un po’ male i ragazzacci.

Fabio: Il tempo è inclemente con molti, vediamo se il sound invecchiando migliora. Ah ok, ma sono i Killers.

Chiara: Che però si sono mangiati Piero Pelù.

Fabio: Ora Sarcina scende in platea e ruba una borsa a una vecchia. il pezzo comunque un po’ di tiro ce l’ha.

Chiara:  Dà un po’ fastidio “tantissimo “ dopo la terza elementare. E ci sta la band, ci sta l’occhio truccato nonostante l’età fornisca un discreto bagaglio di occhiaie senza bisogno di eccedere con il kajal, però non mi convincono e non mi convince. Sarcina senza i suoi sarebbe divorato male dall’orchestra peraltro.

Fabio: Ecco Checco Zalone.

Chiara: Che preferivo quanto imitava Carmen Consoli a Zelig.

Fabio: Magari la imita anche qui. Invece racconta una Cenerentola calabra lgbt.

Chiara: Visto l’andazzo poteva anche regalarci la gioia di “Grazie al cazzo” che ancora oggi mi fa sorridere di gusto.

Fabio: E invece per ora pare di no.

Pausini, Mika e Cattelan, poi riparte la gara

Chiara: Però arriva Laura Nazionale. Che però boh.

Fabio: Pausini in total black per Scatola, la canzone scritta da Madame,  in cui peraltro parla anche di rompere le doghe del letto.

Chiara:  Ma non sembra una canzone di Madame. Forse è questo che fa la differenza con Noemi di ieri.

Fabio: Vero, però se tutte le canzoni che canta diventano canzoni pausiniane è una virtù? Comunque poi quando si mette a parlare la star internazionale lascia posto alla ragazzetta di Faenza. Appare anche Mika a duettare sugli Abba, con Cattelan che finge di suonare il trombone e la chitarra. Finalmente una buona risposta alla domanda: perché ha mollato Sky per la Rai?

Chiara: Perché Cattelan non presenta il Festival, tra l’altro ?

Fabio: Ce lo si chiede da un po’. Magari l’anno prossimo? Intanto insieme agli altri due condurrà l’Eurovision. Con Truppi come partecipante no?

Chiara: In canotta?

Fabio: Per forza. Niente quindi è ufficialmente diventato X Factor: ecco Emma.

Chiara: Manca Manuel. Però c’è la Michelin.

Fabio: Vellutata Emma, sia nel vestito sia nella canzone. Poi alza la voce ma come contenendosi un po’. Meno vellutato il gesto del triangolo ripetuto.

Chiara: Però se canta è mille volte meglio di quando parla.

Fabio: Ah be’ su questo direi che non c’è discussione. Comunque è la prima che ha alzato veramente la voce.

Chiara: Carina la Francy che dona il mazzo di fiori all’orchestra. Le polemiche di questi giorni le ha messe a tacere così, anche se ha diretto con la verve con cui cercavo di dar da mangiare ai gatti della mia amica e di farli mettere in fila per non azzuffarsi davanti alla ciotola.

Fabio: Posso dire che secondo me tutti i direttori d’orchestra a Sanremo sono soprattutto decorativi? Non è che sono lì per dirigere Wagner eh?

Chiara: Però è il momento di Matteo Romano. Wagner può anche andare a nanna tranquillo.

Fabio: Ragazzo di una scuola diversa rispetto ai coetanei tipo Sangiovanni e Blanco.

Chiara: Ma infatti sembra proprio una canzone da Sanremo cantata da Sid dell’era glaciale, bella stella.

Fabio: Allora aspetto Scrat con la ghianda a incasinargli il finale. E invece niente Scrat, arriva Iva.

Chiara: Che non può tirar fuori il capezzolo nemmeno volendo.

Fabio: Ci speravi? Comunque abbiamo un’elaboratissima gag sul fare o non fare le scale, che non so se faccia punti.

Chiara: La signora comunque spara erotismo nonostante gli 80 anni.

Fabio: Ora lo so che sui social sarà tutto un “che classe la Zanicchi, li porta a scuola tutti”. Però a me fa balera di paese e programmi per Rsa di Telelombardia.

Chiara:  Nelle Rsa stasera non si balla, si fa boom boom.

Fabio: Grazie per questa immagine indimenticabile.

Chiara: Sono qui apposta. Se la strilla parecchio la signora in nero. Ha già vinto così, dice lei. Bisognerà assecondarla?

Fabio: Mi aspetto un “Gira la ruota” da un momento all’altro.

Chiara: Tra un po’ presenta lei comunque.

Fabio: Stasera comanda il nazional popolare. Perfino più delle solite abitudini sanremesi. Torna Zalone, al piano, a fare il rapper milanese finto disagiato.

Chiara: Comunque mi sembra più credibile di molti veri trapper, ha i contenuti e la faccia sofferente

Fabio: Quello magari si. Ma non ha fatto moltissimo per giustificare l’hype.

Chiara: Tocca a Ditonellapiaga e Rettore. Mi fanno punti subito così le due signore.

Fabio: Fanno punti e fanno anche muovere un po’ di culetti direi. Canzone fantasiosa e abbastanza folle. Del resto se metti Rettore nell’equazione è inevitabile. Fu la mia seconda o terza intervista della vita, in epoca napoleonica tipo. Ed era già matta come il cavallo di Napoleone.

Chiara: Figurati intervistarla ora comunque.

Da Elisa a Orietta e oltre

Fabio: Arriva la favorita numero uno comunque, Elisa. Con lo strascico o giù di lì. Impianto molto rigoroso e classico per la canzone, che sembra costruita apposta per questo palco e per la vittoria finale. Forse troppo?

Chiara: Be’ lei le sa scrivere le canzoni. Ne ha scritte di più belle ma questa è perfetta davvero per il ruolo che deve avere. Mi sa che se la gioca davvero: è una piccola elfa, con la sua voce delicata e potente e quel modo di pronunciare alcune parole che la rende ancora più potente.

Fabio: Eh ma chi entra papa… non so. Sono rimasto più convinto da Mahmood-Blanco onestamente. Arriva il “tuo” Fabrizio Moro. Su cui litighiamo da anni peraltro

Chiara: Io qui su Fabrizio Moro sento di dover stare zitta per non turbare il pubblico non adulto. Ma anche quello adulto.

Fabio: Eh mi pare di intuire un giudizio non musicale. Facciamo che parlo io della canzone. È Fabrizio Moro a Sanremo: credo che sia sufficiente come recensione.

Chiara: Ha scritto di meglio, ho sentito di peggio.

Fabio: Altra comparsata di Checco Zalone, stavolta nella parte di un virologo cugino di Albano. Va be’.

Chiara: Però ripeto che non scrive male, e almeno non è Fiorello.

Fabio: Sì sono d’accordo. E va detto che questo palco ha triturato fior di comici. Forse per certi versi è ancora più difficile che per i cantanti. Ora vediamo com’è vestita Orietta Berti stasera

Chiara: Bel cappello devo dire.

Fabio: Ermal “Metal” per stare alla dizione di Orietta torna a cantare Un milione di cose da dirti. Che era un po’ la canzone di Elisa dell’anno scorso, diciamocelo. Perfetta per vincere, è arrivata terza. Peraltro quest’anno non abbiamo ancora individuato un nemico pubblico, un rappresentante delle forze del male. Un erede di Gabbani e di Ermal, insomma. Continua la sfilata dei giovanissimi con Tananai: anche lui prova a movimentare un po’ la situazione.

Chiara: Mi ha svegliata dal torpore con la sua scarsa musicalità stasera.

Fabio: “Scarsa musicalità” è un bell’eufemismo per dire che l’amico Tananai stona un po’ in effetti. La canzone comunque avrà un suo appeal in streaming. Anche se penso che qua arriverà sotto il ventesimo posto. Ecco Irama. Appena uscito dalla quarantena dell’anno scorso tra l’altro. La maglia gliel’ha fatta l’Uomo Ragno, è giusto dirlo.

Chiara: La cera è quella di un quarantenato.

Fabio: Anche la canzone, temo. Ma l’anno scorso non era tutto rock and roll?

Chiara: Credo lo abbia morso un vampiro però.

Fabio: Il che spiega anche la quarantena così prolungata.

Chiara: Però questa non è una brutta canzone: Irama canta e soffre e alla fine mi urta meno il sistema nervoso di tanti che lo hanno preceduto.

Fabio: Ovunque saraaaaaai/ovunque sarooooooo. La so già. Si è fatta mezzanotte e arriva Aka7even. Il rosa salmone colore dominante di queste due serate comunque. O è arancione? Ma perché continuo a parlare di cose che non conosco, tipo i colori?

Chiara: Questo però sembra rosso.

Fabio: Ma come rosso oh?

Chiara: Lo è. Il bianco inganna e schiarisce, ma giuro che è rosso. E anche il pezzo dovremo farcene una ragione che piacerà.

Fabio: Mah può darsi. Un po’ troppi vocalizzi per conto mio. Ma quella puntina di disperazione che accende svariate generazioni di disagio. So anche questa: iiiiiii/ooooo.

Si va verso il finale

Le parole in libertà a tema Fantasanremo impazzano, ma arrivano Highsnob e Hu.

Fabio: Ecco quelli che sarebbero i miei principali candidati al premio “Chi?“ di quest’anno. Se non fosse che hanno passato tutto il pre-Sanremo a litigare con Junior Cally

Chiara: Highsnob si conosceva dai.

Fabio: Eh lo conoscevi tu, io mica tanto. Ma poi il premio “chi” lo vince uno che mi fa dimenticare chi sia DURANTE il Festival di Sanremo. Come quello dell’anno scorso. Coso. Come si chiamava?

Chiara: Oddio ma sai che manco me lo ricordo?

Fabio: Qui intanto finalmente una buona risposta alla domanda: ma c’è qualcuno che rappa quest’anno a Sanremo? Il pezzo è buono, drammatico il giusto, costruito bene, il duetto funziona.

Chiara: Meglio del previsto. Monocolori, ma multicolorati nel loro avvicendarsi.

Fabio: Ma la notizia è che abbiamo già finito i concorrenti. Poi ok, ora ci sarà un’ora di marchettoni e di ospiti di cui si fa volentieri anche a meno. E infatti: si parte con la scelta dell’inno delle Olimpiadi invernali con la disfida dei due brani finalisti, interpretati da Arisa e Malika Ayane.

Chiara: Meno male che c’è Malika.

Fabio: Che si presta generosamente anche all’occhio, con uno scollo vertiginoso come le discese libere olimpiche. Il brano che interpreta è molto uououoso ma con quella voce lì potrebbe davvero cantare anche l’ordine d’arrivo del bob. Un po’ più da stadio e un po’ più ritmata (ma anche questa uouosa) la canzone cantata da Arisa.

Chiara:  Posto che a Malika bisogna dare del voi e ad Arisa un gotto di vino, ma brave entrambe come sempre.

Fabio: In effetti, niente da dire. A parte che pensavo che la canzone vincitrice si sapesse subito e non il 22 febbraio. Ma siamo già di classifica, pazzesco.

Chiara: È veramente prestissimo.

Fabio: Podio di stasera Elisa-Emma-ditonellapiaga/Rettore per una sala stampa che ha preso qualche abbaglio stasera. Il sesto posto di Truppi è clamorosamente sbagliato e temo che il pubblico non farà giustizia.

Chiara: Truppi sesto per me è già una conquista, considerando che sta sopra Sangiovanni e sotto Moro è una sorta di equilibrio precario.

Fabio: La canzone più bella, l’interpretazione più intensa, se dobbiamo discutere della canottiera allora andiamo tutti a fare un altro mestiere, per conto mio. Il podio provvisorio generale vede Elisa, poi Mahmood e Blanco, con la Rappresentante di Lista al terzo posto. Molto felice per la Rappre, ovviamente, ma diciamo che se i colleghi volevano colpire per originalità delle scelte non ci sono riusciti.

Chiara: Non mi stupiscono mai in realtà queste classifiche. E tantomeno mi stupirà la gente demoscopica. Ma attendo con ansia di emozionarmi ancora con quei tre/quattro pezzi che a mio avviso danno un senso al Festival.

Aggiornamenti di Fantasanremo

La seconda serata fa capire come alcuni dei concorrenti (vero Aka7even?) in realtà siano lì principalmente perché si sono giocati la pensione della nonna al Fantasanremo. Che comunque è un modo più pulito di procurarsi da vivere che investire in bitcoin. Ecco i punteggi totali al momento:

Achille Lauro +85
Aka7even +145
Ana Mena +65
Dargen D’Amico +45
Ditonellapiaga e Rettore +115
Elisa +55
Emma +115
Fabrizio Moro +40
Gianni Morandi +55
Giovanni Truppi +20
Giusy Ferreri +30
Highsnob e Hu +145
Irama +55
Iva Zanicchi +120
La Rappresentante di Lista +60
Le Vibrazioni +115
Mahmood e Blanco +50
Massimo Ranieri +35
Matteo Romano +35
Michele Bravi +135
Noemi +25
Rkomi +30
Sangiovanni +125
Tananai +40
Yuman +15

Ne risulta che il gap scavato dalla squadra di Chiara durante la prima serata è stato quasi del tutto colmato da Fabio: la nostra “sanremologa” è ancora in vantaggio, ma per 310 a 305. Nuovi colpi di scena in arrivo stasera.

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