Presente l’elettronica minimalista, quella appena sussurrata, fatta di battiti lievi, fruscio di tessuti, ciglia che si schiudono? Ecco, qui si parla d’altro.
E’ uscito da qualche tempo An Electronic Sphere, ep piuttosto vintage di An Electronic Hero, pseudonimo di Federico Foria. Cinque tracce piuttosto “galattiche” che andiamo a esaminare.
Che il disco non suoni sommesso si capisce fin da subito: Little Planet risuona di memorie degli anni Ottanta, rigurgiti vintage anche più antichi, ritmiche lineari non estranee ai movimenti di una certa techno.
Si cambia leggermente atmosfera con Asteroid, che parte molto adagio, per poi alzare i volumi e approdare a contiguità con certi movimenti progressive, anch’essi molto old style.
Oxygen prosegue il discorso sullo stesso piano, introducendo però anche un carattere quasi ieratico (ma qui e là le sonorità fanno pensare anche a certe colonne sonore degli anni Sessanta), salvo poi abbandonare tutto per seguire un battito insistente.
I suoni si fanno quasi disco con Sun, in cui entra anche una voce femminile a sottolineare i movimenti. Moon porta avanti discorsi notturni, che di nuovo fanno pensare ai grandi tastieristi del prog, con un ritmo contenuto e ultimi riverberi stellari.
Benché qui e là le melodie siano davvero un po’ troppo semplici, il progetto nel complesso non manca di una propria validità. Andrebbero probabilmente assecondate di più le tendenze alla varietà dell’impulso, quelle che emergono in pezzi come Moon o l’incipit di Asteroid.
un lavoro straordinario di un artista straordinario… molta originalità sul sottile equilibrio vintage/moderno
migliori EP dell’anno… continua così fra