Si chiama La testa il nuovo singolo del Signor D, pseudonimo di Dario De Rosa, rapper campano con una certa esperienza e aperture importanti per artisti celebri. Ma con molta fame ancora, necessaria per prendere a morsi una carriera che ha tantissimo da offrire.
Una carriera già lunga e significativa ma ancora molti spazi da esplorare: chi è il Signor D?
Vi ringrazio innanzitutto per definire il mio impegno nella musica una carriera, perché per me lo start per definirla carriera sarà quando inizierò a fare dei live soltanto miei. Sono un ragazzo con tanta passione per l’hip hop che lo rispetta e, forse sì, ha un pensiero un po’ radicale su questo tema ma io di questo difetto, se così si può definire, me ne vanto.
Sono molto pignolo sui miei lavori e non rilascio niente che non sia l’espressione di ciò che voglio rappresentare per la cultura, per questo sono sempre soddisfatto dei miei sforzi musicali e ci credo fortemente, anche perché sono un eterno bambino e quindi credo sempre nel mio sogno.
Con “La testa” hai messo lì indizi importanti di legami con il passato e anche un certo giudizio sulla musica di oggi: sei un “nostalgico” delle prime stagioni dell’hip hop?
No, non sono per niente un nostalgico perché l’hip hop è vivo, ci sono tantissimi dj, beatmaker e rapper in Italia che continuano a fare hip hop, ma purtroppo questi sono oscurati dal mercato che ormai a mio parere impone il gusto musicale, alle persone è stata tolta la scelta, sono talmente bombardati dai media che a furia di ascoltare a ripetizione sempre la stessa roba ad un certo punto piace.
Ci racconti qualcosa di più della genesi del brano?
Il brano è nato col tempo e per diversi motivi, tipo dopo un viaggio lungo in macchina dove la radio passava sempre le stesse canzoni, a mia moglie piace un talent e quindi mentre lo vedevo mi rendevo sempre più conto che i giudici cambiavano completamente i concorrenti e questi sottostavano pur di divenire a loro dire la nuova pop star, l’aver ascoltato il parere di Red Ronnie sullo stato della musica attuale. Bene tutti questi spunti hanno dato vita al concept del brano, che poi ho voluto arricchire con questo gioco di parole sulla testa per dire a chiunque di scegliere quello che si vuole essere senza vincoli e senza impostazioni, perché la musica in generale è bella proprio grazie alla personalità dell’artista.
So che il pezzo è un apripista per il tuo nuovo lavoro. Ci puoi anticipare come sarà e che cosa ci troveremo dentro?
Il titolo già dice tutto, B.O.S.S. Back to Old School Sound, sarà un album con tutte le sfumature dell’hip hop, funky, soul, che farà muovere la testa e le mani come solo l’old school sa fare. Ha all’interno delle collaborazioni di cui vado molto fiero come quella di un pioniere di questo genere come Kento, con Moder un rapper che è molto profondo nei suoi testi e che finalmente sta avendo il successo che merita da un po’, con Vaniss, una voce black come poche in giro e Nocivo, un rapper romano dal flow e dai contenuti incredibili.
Hai in preparazione anche il video de “La testa”: come sarà?
Il video, o meglio i video, sono in preparazione, non so quale sceglierò alla fine, sempre per il concetto di cui sopra che sono molto pignolo, alla fine vedrò quale dei due rende meglio il concetto della canzone e lo pubblicherò, ma non voglio bruciarlo, voglio lanciarlo quando le persone tornano dalle vacanze in modo da poter sperare in un pubblico maggiore
Tre nomi dell’hip hop italiano di oggi che ti piacciono particolarmente
Olte quelli con cui collaboro, mi piacciono Caparezza, Shorty e E-Green.
Hai, cautamente, ricominciato a programmare live. Qual è l’emozione di rivedersi su un palco?
In realtà sul palco non ci salgo da un po’, circa da 1 anno perché avevo diversi live dopo il mio vecchio album poi fermati dal Covid-19 e adesso sto cercando di organizzarmi per andare in giro per lo Stivale e penso che sarà un’emozione incredibile, proprio a causa del tempo ormai passato, perché alla fine qualsiasi lavoro musicale va condiviso sul palco, è l’essenza di un artista e quindi davvero non vedo l’ora.
Qual è il futuro del Signor D?
Non lo so neanche io in verità, anche perché molto dipende da come seminerò con questo album perché io credo possa essere una svolta decisiva in questo mio percorso, l’unica cosa sicura è che continuerò a fare musica, poi quello che verrà quello accetterò.
Ho dei progetti in testa che vorrei di sicuro realizzare a cui sto lavorando. Non so davvero se ci riuscirò ma le basi già ci sono tutte.