The Physical Impossibility of Death in the Mind of Someone Living è il nuovo ep dei Six Impossible Things, in uscita su Dear Gear Records in vinile. Si tratta del primo lavoro in cui la band adotta un sound full band rispetto al più minimale setup precedente: alle tastiere di Nicky Fodritto e alla chitarra di Lorenzo Di Girolamo, anime fondatrici del progetto, si aggiungono infatti il basso di Enrico Tosti e la batteria di Andrea Daniele, aggiungendo una spinta in più e un’organicità tutta nuova ai brani, pur mantenendo completamente intatte la purezza e la sensazione di intimità che hanno da sempre contraddistinto i brani dei Six Impossible Things.
L’ep esplora tematiche legate all’isolamento, alla nostalgia e ai propri demoni interiori, narrate attraverso le sonorità sadcore del gruppo, che mischiano dream pop, emo e post-rock riuscendo a unire ritornelli accattivanti (Twenty Something) a brani ad alta intensità emotiva e sonora (What’s Left of Me) così come a momenti di riflessione che rallentano i giri del motore (Happy).
Il titolo dell’ep, The Physical Impossibility of Death in the Mind of Someone Living, è quello di un’opera del 1991 di Damien Hirst, artista inglese di spicco della generazione degli Young British Artists. L’opera consiste in uno squalo tigre preservato nella formaldeide esposto in una vasca con pareti di vetro. Come suggerisce il titolo stesso, lo squalo è allo stesso tempo incarnazione della vita e della morte in un modo che difficilmente si riesce ad afferrare fino a che non lo si vede con i propri occhi, immobile e sospeso nel suo contenitore, quasi a invitare lo spettatore a cedere all’impulso innato di vivere sotto una forma demoniaca e mortale.
Six Impossible Things traccia per traccia
Lemme Give Your Heart a Break apre il disco su movimenti lenti e malinconici, allungando le sensazioni e le vocali. Trionfo enfatico nel finale, tipo a braccia alzate verso l’infinito.
Molto più marcati, ancorché sempre piuttosto soft, i contorni entro i quali è disegnata Twenty Something, in cui la malinconia si colora di tinte scure, quasi dark wave.
Si ritorna alla voce femminile per una Happy che non è molto happy, ma corale e accompagnata da accordi isolati di pianoforte. Continua l’alternanza fra triste&chiaro/triste&scuro con …mind-Forg-d Manacles, che tambureggia, promette tempesta e ronza con la voce nel background di un brano breve e minaccioso, anche se risolto con dolcezza.
What’s Left of Me si articola su giri di chitarra che introducono una batteria abbastanza rumorosa e la voce che si alza, a inseguire sensazioni un po’ 90s e un po’ emo.
Contaminato da interessanti influenze internazionali, il nuovo ep dei Six Impossible Things sembra volersi spingere un po’ più in là, a livello di suono ma anche di ambizione. Forse bisogna rafforzare un po’ la muscolatura, ma la direzione sembra quella giusta.
Genere musicale: dream pop
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