I So Long, formazione romagnola attiva dalla seconda metà del 2015 (ma con già un passato condiviso in altre formazioni), debuttano oggi con il loro primo album omonimo. Il lavoro è coprodotto da DreaminGorilla Records, È Un Brutto Posto Dove Vivere ed Entes Anomicos.
Otto canzoni che combinano emo, pop e indie rock: registrato e mixato allo Stone Bridge Studio da Andrea Cola e Alan Fantini, è stato masterizzato da Giovanni Versari presso La Maestà Studio. Artwork a cura di Tommaso Trevisani e Brian Pompili.
So Long traccia per traccia
Partenza veloce per il disco, grazie a una Hanger che sceglie subito i giri alti, mantenendo nell’ossatura del sound alcuni riferimenti certi, come alla new wave. We Loved è quasi un lato B della canzone precedente: stesso passo e stesse caratteristiche, quasi senza soluzione di continuità.
Un po’ più tranquilla Yes or No, pur senza rinunciare ai ritmi alti e a una buona linea di basso che tiene insieme il tutto. So Long è un altro pezzo energico, con qualche caratteristica più pop, in opposizione alla seguente Stone Bridge, intermezzo strumentale lento e oscuro.
Ecco poi il primo singolo Invisible, che alterna momenti rapidi e altri più compassati, ottenendo una buona miscela complessivamente dolce. Si prosegue con un’altra canzone a ritmo medio come Spine, per chiudere con Hyper Run, che come promette il titolo si rimette a correre a velocità sostenute.
Non c’è niente di trascendentale nell’esordio dei So Long, ma una buona capacità di personalizzare le influenze e di costruire canzoni veloci e apprezzabili.
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