Esce domani, per Swiss Dark Nights, Fragments, il nuovo disco degli Starcontrol. La band oscilla fra sonorità new wave, richiami post-punk e 80s, pizzandosi apertamente nella cosiddetta “neo wave”. Membri della band sono Davide Di Sciascio (voce), Laura Casiraghi (basso, voce) e Moreno Zorzetto (chitarra, synth, programming).
All’attivo hanno un omonimo ep di sette pezzi rilasciato all’inizio del 2011 e un ep di cinque tracce nominato “The Ages of Dreams” uscito nel maggio 2012. Il singolo che anticipa l’uscita dell’album Fragments è First Love is Dead.
Starcontrol traccia per traccia
Parte da molto lontano A Cruel Day, che grazie soprattutto al lavoro della chitarra presenta evidenti influenze della parte “romantica” della new wave inglese, sponda Cure e compagni.
Si prosegue con Rooms work no view, che invece opta per vie più cupe e dark. First Love is Dead è altrettanto cupa ma veloce, insistente, percussiva.
In What Remains entra anche il pianoforte, con passo pesante, a dialogare con un drumming nervoso e ossessivo, forse ossessionato. C’è maggiore umanità in Half a Picture, che pure scorre in piccoli rivoli oscuri.
Torna la corsa, a perdifiato, con Humans, con la batteria nuovamente protagonista, mentre la chitarra esplora cieli tutti suoi. Among the Thorns ha panorami sonori un po’ più ariosi e un senso di sconfitta e malinconia latente.
Snow on the lake si abbandona alle onde lunghe della tristezza, mantenendo i sentimenti entro spazi più intimi. Waves of Grass rallenta, si stacca, contempla dall’alto e prosegue.
Si chiude con Newton’s Third Law, via d’uscita rumorosa che conduce sulle strade che partono dai Joy Division e approdano dalle parti di Interpol, Editors e simili.
Calati integralmente nelle sonorità di riferimento, gli Starcontrol confezionano un buon disco, omogeneo e compatto, ma anche piuttosto ispirato.