I Tin Woodman, trio nato dalla collaborazione tra Simone Ferrari (Simon Diamond), Davide Chiari (Dave The Wave) e Tin Woodman, il bel robot venuto da Wautah, sono tornati per cambiare le carte in tavola. Sia per quanto riguarda la musica, più ruvida e sanguigna rispetto alle sonorità dell’ultimo album Songs For Eternal Lovers, sia per quanto riguarda i temi affrontati, rivolti a una vera e propria critica sociale.
Nel novembre 2022 i Tin Woodman hanno registrato due nuovi singoli psych-rock, dalle influenze glam e hip hop, pubblicati tra marzo e aprile 2023 da Retro Vox Records,tra loro complementari e legati sia sotto l’aspetto progettuale che quello visivo, presentati attraverso due “locandine cinematografiche” e due lyric-video girati nello stesso giorno e nella stessa location con la regia di Iacopo Barattieri (Studio Brado), accomunati da una TV con tubo catodico, dall’estetica anni 90 e dall’attenzione posta, appunto, sulle parole.
Arrangiamenti e produzione sono in linea con il sound rigorosamente analogico perseguito a La Buca Recording Club di Montichiari (BS), con il coinvolgimento di Beppe Mondini (Meteor, Ottone Pesante) alla batteria.
30/Forty (The Rules Of Mixing Souls) è un “superfuck”, un supervaffanculo, a ogni forma di costrizione: “Viviamo in un mondo troppo stratificato per essere incasellati in ruoli statici e forzatamente ‘corretti’. Non è un semplice vaffanculo, questo. Èmolto di più, è un ‘superfuck’ verso tutti quelli che hanno bisogno di giudicare per non sentirsi giudicati, quelli che non accettano il cambiamento che è già in atto. Aprite gli occhi perché ci sono padri di famiglia pronti a essere spudoratamente queer, donne stufe di un’idea di femminilità che puzza di vecchio, bravi ragazzi in camicia da ufficio che desiderano sentirsi ‘scoppiati’ senza dover rendere conto a nessuno, salutisti dal fisico perfetto che amano leccare l’inimmaginabile. Siamo pieni di segreti pronti a esplodere, con personalità rappresentative di chi siamo veramente e delle quali non dobbiamo vergognarci soltanto perché ci impongono di farlo“.
Bobby Sixkiller, invece, sempre nelle parole degli stessi Tin Woodman, “è un cacciatore di taglie di una famosissima serie anni ’90 ed è un fuorilegge che acchiappa i criminali autentici, un po’ come questo singolo. Vi osserva, vi segue e vi cattura senza che ve ne siate accorti. È il brano che vi sputtana. Siamo stufi di vedere gente che recita la propria vita male e tristemente. Siamo annoiati da un livello di omologazione d’immagine ormai esasperante. E poi il brano parla di musica, del fatto che essa deve essere sempre un’urgenza, un bisogno primario. Ma ultimamente non lo è mai, anzi diventa uno strumento per arrivare ad altro. Allora BASTA! Dateci un taglio, maledetti egomaniaci“.