Trapper Keaper, “Trapper Keaper Meets Tim Berne & Aurora Nealand”: la recensione

Esce anche in Europa Trapper Keaper Meets Tim Berne & Aurora Nealand per Caligola records, produzione del batterista Marcello Benetti e del tastierista William Thompson IV con la partecipazione Tim Berne e Aurora Nealand

Italiano e originario di Mirano (nel veneziano), da anni a New Orleans, Benetti ha concentrato in questo progetto con Thompson il groove di quella città ma anche certe sonorità noise unite all’improvvisazione free, in una pratica di costante cambiamento ed evoluzione. 

Trapper Keaper traccia per traccia

Si parte con un Boom, tra grida belluine e sassofoni scatenati, per un incipit breve ma già piuttosto d’impatto.

Il sax dialoga con la rumoristica quasi industrial in Trapper Keaper Meets Tim and Aurora, prima che il movimento si scomponga in rivoli nervosi e ricchi di tensione, in un pezzo molto allungato e capace di attraversare varie fasi.

Più morbida e notturna, ma non meno inquietante, Unidentified Flying Object, che gioca un po’ con le voci oltre che con gli strumenti.

C’è il sax al centro di Passage, lungo intelrudio ancora dai colori scuri e forse il brano più integralmente jazz finora.

Breve e molto ambigua Lines of Electrical Wire, in cui il sax si eleva su un sottobosco molto in fermento.

Torna la calma con Flame Among Ashes, ma all’interno di un movimento in crescita.

Nervosismo in ascesa per Warm in Between, pezzo che tenta di frenare le tendenze centrifughe ma senza riuscirci del tutto.

Leaky Faucet si muove con cautela, guardandosi intorno, ma anche qui si registra una crescita, orchestrata soprattutto dal drumming.

Si viaggia nel liquido con Pins and Needles, che pure costruisce su rumori metallici, per poi svolazzare in cieli diversi.

Chiude Amarcord (Fellini Memories), che parte da fischi, cigolii e mormorii e si dipana fino alla fine.

Quello dei Trapper Keaper, con annessi e connessi, è un disco ben incanalato nelle tendenze contemporanee e capace di portare un contributo significativo nell’esplorazione del suono.

Genere: jazz, sperimentale

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