Si chiama Sacra Massa l’esordio dei NoN. Come spesso succede nell’indie, “esordio” è una parola di comodo: i ragazzi sono in giro dal 1993, quando con gli Hyaena e con i Ritmenia Zoo provavano a dare sfogo a pulsioni e pensieri negativi attraverso un disco che non arrivò mai.
Così le esperienze più varie sono culminate in un trio che all’inizio si è fatto chiamare NonViolentateJennifer e che ha anche prodotto un ep, prima di accorciare il nome in NoN e di produrre un nuovo ep, Sacra Massa appunto, portatore di sei tracce, di atmosfere cui non è estranea la new wave toscana dei primi anni Novanta, ma nemmeno certe atmosfere cupe più recenti, e di una facilità di scrittura davvero notevole.
Arriva da lontano La fine del mondo, nel senso che l’introduzione è infarcita di noise e di malumore strumentale, prima che le parole vengano a farsi sentire. I NoN qui fanno largo uso di doppi sensi e giochi di parole, e lo fanno con maestria. Per esempio gioco sulla “Sacra Massa” che va “Massacrata”, oppure il discorso sulla “Fine del mondo”, appunto.
Il malumore non cambia con La farfalla sul mirino, altro pezzo ricco di problemi esposti sia dal testo, sia dai suoni e da un ritmo che si attacca alla gola.
Peccato è il primo singolo/video estratto, ed è una canzone-canzone, nel senso di strofe, ritornello e quant’altro. Senza che questo significhi concessioni, a nessun livello: il ritmo è vibrante, il testo si crogiola di magnifica negatività e benché si autodefiniscano “antipoetici” una frase come “Correrò/fino a che/il tuo cuor di ghiaccio sanguini per me” nega l’assunto.
Lo spettro delle possibilità sciorina una serie di ipotesi per l’inizio di una storia d’amore che, alla fine, così amorosa non dovrebbe essere. A sostegno del tutto una chitarra elettrica di alto livello.
C’è poi Un’altra notte, che come suggerisce il titolo non esce neanche per sbaglio dall’oscurità. Anzi, scava nel buio a piene mani, e in questo caso anche in una realtà molto terrena, senza sfuggire a svolazzi da incubo.
Ma per fortuna ecco una boccata di serenità con L’uomo che sarà che racconta di… un killer, o comunque un tizio che “avrà pensieri così enormi/da fare esplodere le teste”. Il viaggio nel buio dei NoN non termina: sonorità e testi sono tutti coerentemente affondati in una nube cupa e senza sbocchi.
La freschezza della gioventù è splendida. Ma non è che l’esperienza e la maturità, anche nel rock, facciano schifo: l’ep dei NoN è la dimostrazione che aver calcato un paio di palchi nella vita può aiutare a cercare il senso più in profondità, senza per questo perdere in energia.
Nei poco più di ventuno minuti dell’ep, il trio toscano concentra al contrario una dose molto potente di energia (negativa), che senza esplodere in uragani sonori, rumoreggia sui toni bassi per tutto il tempo. Regalando risultati oscuri, ma molto potenti e difficilissimi da trascurare. Questa volta l’lp arriverà, e non vediamo l’ora di ascoltarlo.