Un po’ di horror stamattina? Perché no. L’horror punk metal band 5 Star Grave torna in azione: il nuovo album si chiama The Red Room. Gli ingredienti base dell’album sono hard rock, horror punk e hardcore, mescolati in diverse qualità di mix nel percorso del disco.
5 Star Grave traccia per traccia
Poca gentilezza nei toni e nei modi di Hic Sunt Motherfuckers, traccia d’apertura tiratissima, urlata e incendiaria. Ritmo leggermente più ragionevole e voci più cavernose nell’apertura di Eat You Alive, che però presto raggiunge livelli di aggressività comparabili alla traccia precedente.
Once Upon a Time risulta volutamente sguaiata quanto a cantato, ma sempre basata su drumming e chitarra di intensità notevoli. Veloce e molto bruciante, oltre che vicina all’hardcore, The Ballad of the Vampire.
Al contrario Alice, pur mantenendo i giri del motore molto alti, mostra qualità melodiche adatte al metal d’altri tempi. Through the eyes of the Monster è un altro pezzo molto fiammeggiante, mentre He Never Died è aperta da un breve recitato cinematografico.
Hell on Heels sceglie ritmi più contenuti e una vocalità a coro. For Better or Worse rientra nelle velocità consuete, mentre There is no Heaven chiude il disco con voci gutturali, qualche inserzione sintetica e cori di stampo gregoriano, a incensare il finale.
La band si applica per far risultare l’album sì aggressivo ma anche molto fluido. I 5 Star Grave riescono a conferire uno stile omogeneo al disco, pur senza accettare compromessi dal punto di vista sonoro.
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