ribL pubblica Corpo, il primo ep della sua nuova avventura. Quattro brani che confermano il veloce ritmo di crescita dell’artista. Quattro proposte sospese tra pop ed elettronica, con qualche guizzo cantautorale che racconta molto del progetto.
Accanto a Un mare di lacrime è il sole e Dentro, Lento, già pubblicate come singoli, ecco 1mo vagito e Radici, ad approfondire le idee dell’artista romano.
L’idea di fare questo ep nasce poco più di un anno fa; dall’esigenza di voler comunicare che il Corpo è la prima forma, in quanto “contenitore”, dell’animo di una persona. Tendiamo a volerlo modificare, difficilmente lo accettiamo, e da secoli è sempre stato messo sotto “accuse”: di non essere adeguato, di non essere coerente con il periodo storico, di non essere bello. Invece va accettato in quanto unica parte di noi che può vivere costantemente il presente. Ci dà segnali chiari nel bene e nel male e noi spesso non sappiamo leggerlo. Per questo ho voluto porre l’attenzione al Corpo; perché è importante dare il giusto valore a ciò che spesso non lo riceve. Tutto nasce da “1mo vagito”:è la nascita di qualcosa. Di mille cose. Consapevolezza del proprio corpo, della voglia di intraprendere un progetto musicale completamente differente dal precedente, dall’attenzione al mondo in quanto superficie di vita. I suoni estremamente lavorati tendono a voler esprime un concetto di nascita, di qualcosa che si sta formando. L’attaccamento alla natura come prima forma di vita è inevitabile e ho visto che poteva essere il filo conduttore che poteva portarmi alla naturalezza della vita nel corpo e nel mondo. Insomma, è stato davvero un brano che ha raccolto tutta una serie di esigenze primordiali, per cui mi è sembrato doveroso dargli questo nome
ribL traccia per traccia
L’ep si apre con 1mo vagito, che orchestra battiti scomposti per un’introduzione in qualche modo inquieta ma anche rassicurante. I contrasti e le frizioni che si leggono all’interno del brano (e dell’ep) trovano però una certa armonizzazione generale, sempre in direzione di un’esplorazione sonora non consueta.
Con Dentro, lento si parte da un suono profondo e da arpeggi orientali, che intensificano la sensazione di mistero, prima di incamminarsi verso un tragitto non rettilineo. Movimenti liquidi, ora subacquei ora sopra il livello delle acque, scambiano le prospettive e i ritmi.
Sensazioni glitch, giochi di voce e variazioni potenzialmente infinite quelle che si consumano all’interno di Radici: la ricerca in questo caso va in profondità, per un’esplorazione senza soste e senza riposi, ricca di guizzi e scivolate.
Più rapida e forse anche più “pop” del resto dell’ep Un mare di lacrime è il sole è stato il primo singolo ad aprire lo sguardo sul lavoro: un ritmo che rimbalza e qualche richiamo 90s per un brano che racconta come ogni sorriso sia figlio di mille sofferenze.
C’è una forza intrinseca nel progetto di ribL, che non si nega niente in fatto di sperimentazione ma riesce a rimanere entro binari “pop”: la qualità della narrazione tiene insieme tutte le deviazioni che il suono riesce a prendere, nell’arco di quattro brani che sono indubbiamente un ottimo punto di partenza.
Genere musicale: electropop
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