Disponibile su tutte le piattaforme digitali Analisi uno, ep d’esordio del cantautore pugliese Gallicchio. Un piccolo viaggio cantautorale in grado di stimolare un sorriso e una riflessione, attraverso arrangiamenti essenziali a supporto di testi che vogliono “dare del tu” a chi ascolta.
L’ep è stato concepito sul finire del 2024, con una manciata di idee in testa e qualche brano ancora monco tra le mani. L’obiettivo è uno soltanto: un’analisi delle emozioni, in relazione con sé stessi e con gli altri, nel modo più semplice, ironico ed empatico possibile. Mettere il punto sul potere della leggerezza nell’affrontare la realtà di tutti i giorni, che sia il senso di inadeguatezza, la nostalgia, l’amicizia passata, l’amore che va via e quello che resta.
Analisi uno è tipicamente il primo esame di ogni matricola iscritta ad un qualunque corso di ingegneria. E come per alcune cose che ci capitano, viene spesso preso troppo sul serio
Gallicchio traccia per traccia
Esplorazioni su wikipedia e pensieri sparsi al centro di Vincenza, brano leggermente ironico e piuttosto movimentato, a raccontare vicende per lo più casalinghe, che apre il lavoro.
Un dialogo con un amico è al centro di Ciao Fulvio: anche qui la materia su cui si costruisce è un pop cantautorale, ma pescando in modo continuo dalla propria vita e regalando immagini molto vivide. E Fulvio non ne esce proprio sempre benissimo, diciamo.
E invano ho ascoltato Cristina Donà è una confessione, sempre su piani piuttosto ironici, di una certa incapacità. Una relazione sfumata regala qualche istante di malinconia, e un finale di chitarra acustica.
Problemi di batterie e di gravità in Paso adelante, che parte piano e poi si fa piuttosto fitta, mentre si affollano le citazioni pop e le fotografie di vita. Tra ipocondria e Schopenhauer, ecco poi le gentili ma ritmate Lezioni di Mariù (con anche tasse non pagate).
A chiudere, ecco il brano più soft dell’ep: Cosa sai di me segue le note del pianoforte, anche se poi entrano anche la chitarra e molti altri strumenti, e regala una chiusura prima intima e poi molto aperta e corale.
E’ molto apprezzabile la capacità di Gallicchio nel conciliare in modo molto armonico sentimenti e ironia, con una cifra stilistica che, al netto di un po’ di esperienza da acquisire, si farà presumibilmente sempre più distintiva e personale.
