del signor Uffa

Lei è Eleonora Pisani, cantautrice milanese il cui nome probabilmente non vi dirà niente, anche se dovrebbe. Notte è il suo singolo di debutto che è una delicata e straziante descrizione dei momenti in cui ci troviamo da soli e notturni. Non adatta ai deboli di cuore, Leanò dimostra di essere una delle promesse della nuova scena indie italiana, e noi siamo stati abbastanza fortunati da poterci scambiare due parole.

Presenti il tuo progetto a chi lo sta scoprendo per la prima volta con questa intervista?

Scrivo canzoni per aiutare me stessa a conoscermi meglio, e spero che come un abbraccio queste permettano ad altre persone di sentirsi cullate dalla musica, ritrovando in esse anche qualcosa di sé. Un lato molto importante della mia mia scrittura è poi rappresentato dalla natura, infatti la maggior parte delle canzoni nasce dopo una fuga da Milano verso il mare, in quel momento in cui si ritorna dalle vacanze e ci si sente un po’ nostalgici,  ma anche un po’ felici di essere tornati.

ll mondo della natura  ha una forte influenza sulle mie canzoni, perché mi porta a esprimere al meglio quello che sento: devo dire che è quello il momento in cui la maggior parte delle mie canzoni nascono.

Se Leanò fosse un alcolico, quale sarebbe? E se fosse invece un luogo di Milano?
Sarei decisamente una birra con infuso di tè al bergamotto, perché unisce il mio lato più da movida, con quello casalingo. Per quanto riguarda il luogo di Milano non ho dubbi, sarebbe la LibrOsteria, un posto magico in cui mi sento sempre a casa… e dove potete trovare quella birra (ride)

Quali notti descrivi nel tuo brano? Si può considerare un brano triste? Parlo di quelle notti in cui dopo una giornata immersa nel caos milanese, fatto di tram persi, ritardi, e appuntamenti, si vorrebbe soltanto tornare nel letto a dormire, ma si finisce per restare svegli insieme ai propri pensieri. La canzone parla di un momento molto intimo e tranquillo e della volontà di ritrovare quello stato mentale anche nel quotidiano. Non lo definirei un brano triste, forse più nostalgico? però io vi posso dire solo come lo vivo io, ci sta che venga percepito in modo diverso.

Ci parli della tua formazione musicale? (Complimenti per la voce!)
Grazie mille! Ho iniziato a nove anni a strimpellare i primi accordi e a scrivere le prime canzoni per gioco, poi le cose sono andate avanti in un percorso abbastanza comune: chitarra classica alle medie e alle superiori e lezioni di canto lirico da un privatista, per poi abbandonare il lato più classico e muovermi verso un approccio più moderno e sperimentale (per quanto riguarda la chitarra).

Un feat. ideale?
Mi piacerebbe fare una canzone con Alessio Bondì, ho avuto modo di aprire il suo concerto all’Ohibò ed è stata un’esperienza bellissima che vorrei ripetere… però questa volta insieme sul palco!

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