Niente di nuovo è il disco di esordio del cantautore alessandrino Daniele Gennaro – classe ’59 -, pubblicato dall’etichetta Sciopero Records, in distribuzione fisica cd Self, distribuzione digitale The Orchard. Un album ricco di ispirazioni alte (Cohen, Brassens, De André, De Gregori, Dylan), ma con suoni nuovi. 

Daniele Gennaro nasce in una famiglia operaia alla periferia di Alessandria e fin da ragazzo scrive poesie che parevano di poco conto e, a detta di alcuni, qualche pregevole canzone, tanto da meritarsi un provino alla Ricordi nel 1981. Ma poi, poco dopo la laurea in medicina si specializza in psichiatria, smette prima di suonare e poi di scrivere canzoni per più di trent’anni. Poi, anche grazie all’incontro con Paolo Enrico Archetti Maestri degli Yo Yo Mundi (che è il produttore artistico del cd insieme a Dario Mecca Aleina, che ha curato anche registrazioni e missaggi), decide prima di ricominciare a scrivere e poi di dar vita a questa raccolta di canzoni, che ironicamente battezza Niente di nuovo.

Al disco partecipano musicisti come la jazzista Mara Tinto, voce, Chiara Giacobbe (Yo Yo Mundi), violino e arrangiamento archi, Giorgio Penotti, armonica a bocca, flauto, sax, Gino Capogna, percussioni, Massimo Torchio, voce, e, infine, la sezione ritmica degli Yoyo: Andrea Cavalieri, basso elettrico, Eugenio Merico, batteria.

Daniele Gennaro traccia per traccia

Il viaggio di Daniele Gennaro incomincia da Una mattina, racconto di impostazione classica, con un lessico ricercato e semplice insieme, con la chitarra elettrica che dialoga con gli archi.

Si va sull’acustico, ma senza abdicare al taglio narrativo, con Casa Bardouin: passo ragionato anche quando si parla del “baratro del mondo” e di tremori, c’è un coro alle spalle della voce principale a sostenere un brano che accetta qualche contrasto per accendere la propria intensità.

Vaghi sensi di bossa aiutano il flusso di Senza parole, in cui si accoglie la voce di Mara Tinto, ad accennare qualche idea jazz. Si torna agli archi invece con Barche senza motore, decisamente cantautorale e con una malinconia indirizzata a descrivere paesaggi e incontri.

Echi di Branduardi e di Fortis si avvertono in Non c’è inverno nei passi, con flauto e passo tranquillo, a fare i conti con le sensazioni antiche e con altri piccoli ritratti particolarmente delicati.

Ed eccolo, il Nume: Leonard Cohen approda sotto forma di cover resa in italiano, a dispetto della conservazione del titolo in originale, Famous Blue Raincoat, una delle canzoni più drammatiche del poeta e cantautore canadese, proposta qui con rispetto e sensibilità.

Si torna a sensazioni jazz con Coraggio per sopportare, brano tutto sommato vivace ma con finale di tutt’altro umore. E di tutt’altra natura è il rock elettrico sviluppato con Sarebbe tempo (Talkin’ about the end), che sviluppa un volume di fuoco importante e anche sorprendente.

La situazione si placa e si fa drammatica con The Last Trip, un ultimo viaggio (a Venezia) per un esito inevitabile, ma non prima di sensazioni morbide e struggenti che di nuovo sanno d’antico.

Si mette in musica Una poesia, duetto di voci sincopato anche se a ritmi controllati, sempre più ricco di suggestioni sonore man mano che procede. C’è l’armonica a bocca a disegnare le situazioni da cui nasce Oggi piove, canzone più solare che piovosa.

Una carezza d’amore è un altro brano particolarmente sentito e intenso, che viaggia insieme ai suoi archi. Si chiude con un pezzo dal respiro più ampio, a dispetto dell’incipit molto tranquillo: Une vie si allarga con cori e contributi strumentali consistenti, a procurare un’uscita “importante” al disco.

E’, del resto, un lavoro importante quello di Daniele Gennaro e dei collaboratori che hanno corroborato la realizzazione dell’album: un suono che non può e non vuole inseguire mode, ma che aspira a funzionare (e tendenzialmente ci riesce) anche per fornire una base solida a testi ben scritti e corposi. Un esordio molto ragionato e rallentato dalla vita ma che è una fortuna che sia finalmente arrivato alla luce.

Genere musicale: cantautore

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