Fabio Curto: “Rive, Vol. 2”: recensione e streaming

Rive Volume II è il nuovo album di inediti di Fabio Curto, vincitore assoluto di Musicultura 2020, vincitore di The Voice of Italy nel 2015 e unico artista italiano selezionato per le finali dell’edizione 2021 del Festival Internazionale “New Wave” di Soči in Russia.

Dopo un periodo che lo ha visto rilasciare gradualmente nuovi brani e preparare il terreno a un’evoluzione stilistica e poetica, il cantautore e polistrumentista pubblica il suo secondo lavoro discografico, Rive Volume II, consegnando 14 tappe di un viaggio semi acustico e particolarmente intimo all’interno di un folk dal respiro internazionale che l’artista ha già dimostrato di saper maneggiare, produrre e declinare coraggiosamente in italiano.

Un nuovo lavoro in cui non mancano importanti collaborazioni, da quella con Cisco e Fry nel singolo La terra dei miei figli che ha anticipato l’album, passando per Fio Zanotti che ha fornito il suo contributo nella produzione del brano Puoi svegliarti felice e, ancora, quella con i Modena City Ramblers presenti come featuring ne Il mio cuore, fino alla presenza di Angelo Branduardi che ha cantato insieme al cantautore calabrese nella versione speciale del brano Madre Terra che chiude il disco.

Fabio Curto traccia per traccia

Un giro semplice e morbido di chitarra introduce l’album: Madre Terra rievoca i legami con il folk e con la tradizione, con sonorità che pescano sia dalla linea americana (Guthrie-Dylan-Springsteen, giusto per amore di sintesi), sia da quella celtica del genere.

A questo proposito arriva la baldanzosa collaborazione con i Modena City Ramblers, in una molto vivace Il Mio Cuore.

Avventure campestri e letterarie quelle narrate da Hermann Hesse, con l’ausilio della fisarmonica. La ciclicità del tempo è al centro de La Giostra, invito a sorridere nonostante le avversità.

Ricerche disperate e disastri epocali nella drammatica Con gli occhi al cielo, canzone più ricca di domande che di risposte. Malinconie più dolci quelle che si affrontano in Puoi svegliarti felice, altro brano che invita a non farsi abbattere dalle svolte negative.

Si attraversa poi L’Altopiano, viaggio oltre i cinque minuti con il cantato che arriva con calma: il ritmo è mosso ma non esagerato, per raccontare di campi seminati con miraggi e ricordi.

Aria è un’ulteriore meditazione che aiuta a riempire i polmoni con calma. Tocca poi a Sulla Strada, evocazione alla Kerouac celebrata con adeguate suggestioni.

Ci sono Cisco e Fry in un’altra festa danzante che arriva con La Terra dei miei figli, scelta come singolo e ponte tra passato e futuro.

Toni che si abbassano di nuovo con La tua parte migliore, per voce, chitarra e piccoli suoni assortiti. Lucy disegna trame più fitte, per una canzone cantata in inglese che si avvale di archi e di un sentimento che gradualmente si allarga.

Sceglie la narrazione in inglese anche Song for Rebeca, che ha un controcanto femminile e una certa delicatezza. Chiusura affidata alla voce leggendaria di Angelo Branduardi, che riprende in duetto con Curto Madre Terra.

Un assaggio completo della poetica di Fabio Curto, il disco è portatore di uno stile tradizionale ma molto ben radicato, capace di mostrare sfaccettature diverse e di variare atmosfere pur rimanendo coerente.

Genere musicale: folk

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