XVI è il disco d’esordio della band piemontese Arcano16, registrato all’O.U.T. Side Studio di Lu. Dieci brani diretti e spregiudicati e al contempo poetici e visionari, che celebrano il dubbio e la riflessione, attingendo alle sonorità tipiche della tradizione prog-rock italiana.
Arcano16 traccia per traccia
La prima canzone è Ok_Ci sto, un fiorire sonoro che sbanda verso la psichedelia e che percorre tutta la carreggiata a ritmi alti, mettendo energia nell’incipit del disco.
Camminerò gioca sulle dissonanze e sui contrasti: un ritmo rettilineo con deviazioni continue e quasi languide in un senso o nell’altro.
Anche All’ombra del sol mette in mostra alcune mollezze, soprattutto nel cantato, ma controbilanciata da ritmi e sonorità molto potenti.
Rumorosa l’intro de Il Vizio del Re, che si muove attraverso ambiguità sonore, con un drumming molto robusto.
Ottimismo molto rock e rumoroso quello di Migliorerà, tra i brani che sembrano attingere maggiormente alla tradizione progressive rock italiana.
Si riprende quota molto in fretta, con Torre Radio, intensa e molto picchiata. Anche se mantiene alti i livelli del volume, rullando e facendo tempesta.
Abbassa i toni Tempo di un respiro, che ha movimenti notturni jazzati, pronti però a esplodere nella seconda parte del brano.
A proposito di esplosioni: è decisamente furibondo l’incipit di Prigione Luna, che poi rallenta di botto ma rimane pronta a ripartire a giri molto alti.
Si chiude in chiaroscuro, con Strani Giochi, che conferma potenza e contrasti delle canzoni precedenti, inserendole però in labirinto sonoro a molti strati.
Disco molto energico, quello degli Arcano16, che presentano un suono curato, strutture non sempre prevedibili per un risultato complessivo molto consistente e interessante.