Tre ragazzi di Molfetta molto appassionati di mathcore: è questo il punto di partenza degli Automa, cioè Roberto Palombella (chitarra), Paolo Vista (basso) e Silvio Annese (batteria), che hanno messo insieme tre brani strumentali, li hanno inseriti nel proprio ep d’esordio e lo hanno intitolato, in tutta semplicità, Demo.

Un ascolto veloce ma già significativo delle potenzialità del gruppo, che pur partendo da una matrice, come detto, mathcore non si tira indietro quando si tratta di affrontare qualche svolta non del tutto integralista. Naturalmente con tre canzoni e poco meno di dieci minuti di musica non si possono dare giudizi definitivi. Ma non li abbiamo mai dati in vita nostra, quindi perché dovremmo incominciare adesso?

Automa traccia per traccia

Scivola via in modo piacevole e particolarmente fluido Ice & Vimini, il primo brano dell’ep, che a ritmi alti denota influenze di vario genere, dal rock tradizionale a qualche impronta di jazz, con una certa propensione per gli assoli, di chitarra elettrica in particolare.

Dialettica diversa quella contenuta in Sport 16, che ha un andamento meno rettilineo, con pause e ripartenze e velocità differenti. Il brano è breve, sotto i tre minuti, ma in grado comunque di mostrare tutte le sfaccettature differenti degli Automa. Si va in crescendo all’interno di  STG, che su una struttura di rock tradizionale e piuttosto solido innesta qualche variazione e qualche sorpresa sonora in grado di catturare lo sguardo.

L’ep è davvero un piccolo assaggio, visto che non raggiunge nemmeno i 10 minuti di durata. Ma è in grado, pur in tempi così limitati, di dare già un saggio notevole delle capacità, strumentali e di ispirazione, degli Automa, con buone prospettive sul futuro immediato.

Qui sotto è possibile ascoltare l’ep per intero, ed eventualmente effettuare il free download (e anche offrire una piccola donazione se ti senti generoso).