Esce per Tuma Records, in distribuzione The Orchard Spuma, il nuovo album firmato dai siciliani Basiliscus P, già anticipato dai singoli Magenta e Urban Safari. Questo disco prende vita da lunghe sessioni di improvvisazione in sala che poi sono state sviscerate e riarrangiate sotto la guida di Marco Fasolo, leader dei Jennifer Gentle e produttore tra gli altri di I Hate My Village e Bud Spencer Blues Explosion.
Spuma è stato concepito durante il lockdown e rifinito in uno studio ricavato all’interno di un ex Forte militare di fine ‘800, e successivamente registrato al The Cave, prestigioso studio di Catania in cui tra gli altri hanno registrato anche gli Afterhours. Più che dalla spuma, o schiuma del mare, il nome deriva dalla bibita, vera e propria passione dei tre, che è molto graffiante come gusto ma allo stesso tempo dolce, ed è un po’ quel che può ricordare il suono dei Basiliscus P.
Il suono generale della chitarra per me è molto “spumoso”, con uso di fuzz, distorsioni ed effettistica varia. Abbiamo utilizzato un set particolare per la batteria, con percussioni ricavate anche dal riciclo di materiali trovati in discarica e per la quale io stavo anche perdendo un occhio (per tagliare il cestello della lavatrice mi è arrivata una scheggia). A livello di sonorità abbiamo cambiato registro rispetto al nostro primo lavoro, “Placenta”. In “Spuma” abbiamo introdotto nuovi suoni, dalle percussioni a tastierini, dai controller midi al sax suonato da Bruno, che dà il giusto arricchimento salinico ai brani e soprattutto alla title-track del disco. Gli stessi principi sono stati rispettati anche per la modalità di riprese: anche questa volta la presa diretta (salvo alcune sovraincisioni) è stata per noi la giusta modalità per esprimere il senso di libertà che rappresenta il disco e dare all’interpretazione la colorazione spontanea del momento.
Basiliscus P traccia per traccia
Non troppo silenziosa la prima traccia dell’album, a dispetto del titolo, Silenzio. Al contrario si affronta subito un muro di suono abbastanza alto, ma dai colori diversi: presto si prende una china jazz, con fiati e percussioni a riempire le casse.
E via, si parte per un Urban Safari, con la chitarra a guidare e il drumming a fare da motore. Le belve avvistate sono di vario genere, ma per lo più tutte appartenenti a una giungla piuttosto fusion.
Più rallentati i ritmi di Magenta, già utilizzata come singolo e abbastanza acida, quanto a sonorità. Ma se sulle prime sembra tutto sotto controllo, ben presto il pezzo prende vita propria ed esplode in modo clamoroso. Salvo poi rientrare nei ranghi e farsi oscuro, accogliendo anche un cantato corale particolarmente inquieto.
Chitarra trionfale e ancora più acida quella che apre Trip, altro brano cantato, molto vellutato e con evidenti caratteristiche vintage. Battiti e inquietudine all’inizio di Ansioai, che poi sviluppa un movimento elettrico che rende vivo e interessante il brano, che poi prende pieghe suggestive e meditative.
La title track Spuma si rivela più giocosa e free, con il sax che improvvisa su tempi dispari e su un crescendo drammatico sempre più importante. Il finale è molto jazz ma anche piuttosto kingcrimsoniano.
Un cantato sommesso introduce Acidi, mentre gli accordi di chitarra sviluppano evoluzioni molto plastiche e lisergiche. Anche qui però si va verso un parossismo sonoro molto vibrante.
Il giro di basso e la chitarretta funky che aprono Jackfruit danno inizio a un discorso altrettanto acidello, con la sei corde che qui e là impazza senza ritegno.
A chiudere la lunga Crisalidi, che ha inizio in modo molto placido anche se malinconico. Ma, come le crisalidi appunto, il brano poi si trasforma in corsa e sboccia, con qualche deriva progressive e lasciando ancora molto spazio alle evoluzioni strumentali.
Per carenza di etichette, si può appellare “jazz” il genere dei Basiliscus P, che però prevedono pochissime barriere e alternano brani strumentali, cantati, saltano ora verso il rock, cercando sempre e comunque una strada personale e alternativa. Infatti il risultato è un disco dalle atmosfere molto varie, curato nei dettagli, ricco di personalità e originale. Che cosa chiedere di più?