Esce ufficialmente domani il video di Giuro non avevo capito, nuova canzone firmata dal cantautore romano Bombay: un omaggio “lynchano” e surreale che accompagna un brano “biografico”, nel senso che racconta i fatti di un suo amico. Ma oggi il clip è in anteprima esclusiva su TRAKS.

Abbiamo rivolto qualche domanda a Bombay per farci raccontare questo video piuttosto particolare.

Ciao Bombay, partiamo dal nuovo video: ci devi assolutamente raccontare tutto, dall’ispirazione alle cose che sono successe durante le riprese

Ciao TRAKS e grazie mille per aver pubblicato in anteprima il videoclip di Giuro non avevo capito, il mio nuovo brano, che racconta una storia vera. L’idea del video è venuta mentre guardavo alcune music scenes di film su YouTube. Pensavo potessimo rifare una scena famosa di qualche film. Ne ho parlato con il team e abbiamo deciso di rifare una scena di Blue Velvet, filmone di Lynch. Progetto molto ambizioso, visti i nostri mezzi, ma lo volevamo fare anche un po’ come ci pareva, volevamo soprattutto divertirci e non sentirci ingabbiati. E il risultato è un video stravagante. Sono contento, perché siamo riusciti a dargli struttura e imprevedibilità, due cose che sempre accompagnano Bombay.

Ovviamente ci siamo divertiti un sacco. Abbiamo girato nei locali di un’associazione culturale al Pigneto, si chiama Fivizzano27. Ti racconto un aneddoto: avevamo le chiavi per entrare e sole tre ore di disponibilità degli spazi. Ma OVVIAMENTE siamo scemi e abbiamo perso mezz’ora per cercare di capire come entrare. Nonostante avessimo le chiavi, pensavamo si dovesse entrare con un codice digitale e continuavamo a digitare su questo pad attaccato al muro e non succedeva niente, infatti il pad era finto e la porta non si apriva. Abbiamo chiamato chiunque per cercare aiuto. Poi abbiamo intuito che bastava usare la chiave.

Una volta finalmente dentro, ci siamo trovati in uno spazio splendido, grande, bello, elegante e ben tenuto. Una piacevolissima sorpresa. Inizialmente eravamo in cinque, abbiamo iniziato montando le luci e scegliendo le inquadrature e gli ambienti poi, come per magia, è arrivata Assunta con un po’ di amici – tutti in costume! – per fare le comparse, e siamo diventati tanti. Allora Ivo, il regista, ha messo il turbo e ha girato tutte le scene e il monologo.

Tutto perfetto fino all’ultima scena. Alla fine, abbiamo brindato e ci siamo abbracciati. Voglio fare i complimenti a Cristiano (in arte djChei) che fa la parte del pazzo in maniera molto convincente e in un paio di occasioni ha tirato giù gli applausi di tutti. Clap Clap Clap! Menzione d’amore anche per Anita, vestita da Spiderman, bravissima, seduta, ferma sul divano fino a fondersi con esso.
A fine giornata ho mezzo litigato con un amico discutendo di politica e stili di vita.

Racconti che tu sei solista ma lavori “in squadra”: ci vuoi parlare un po’ di più della tua “squadra”?

Sono un solista nel senso che scrivo le mie canzoni da solo e le suono in giro da solista. Bombay è un progetto intimo e mio che però tracima e un po’ per insicurezza, un po’ per presa bene, cerca di coinvolgere sempre gli amici. Per qualsiasi cosa: i video, le foto, canzoni, concept. Perché mi piace stare con le persone e soprattutto con gli amici, e i miei sono molto creativi! ci divertiamo un sacco a fare le cose di Bombay insieme: curiamo le copertine dei dischi, andiamo in giro a fare le foto con il Chei, giriamo i video con Ivo. E nessuno mi chiede i soldi. Sono proprio fantastici! Io credo che il divertimento, quando si fa arte, sia importante e noi ci divertiamo un sacco.

Ho notato che quando ti racconti, ti piace parlare come della tua musica con aggettivi che alludono all’imperfezione: conoscenza dei propri limiti, insicurezza di fondo o un pizzico di paraculaggine così poi quando ti ascoltano risulti meglio di come ti sei presentato?

Questa è una domanda molto cattiva. Presuppone che io pensi così tanto. Ma non è così: Bombay è spontaneo, naif, non si cura troppo delle cose, vuole fare, andare avanti e non fermarsi a lungo sui risultati, ma correre verso il futuro. No, non sono insicuro, anzi sono sfacciato e presuntuoso. Le imperfezioni nella musica, a cui alludo effettivamente spesso, sono il risultato della spontaneità e dell’incoscienza di Bombay. E mi piacciono molto. Per questo ne parlo spesso quando descrivo quello che faccio. E non sempre gli altri mi capiscono, nessuno mi ascolta in studio quando dico di lasciare gli errori e le imprecisioni del take. Da questo punto di vista mi reputo molto coraggioso.

Ma non è paraculaggine la mia anzi sono molto onesto, sempre. E sono anche fortunato perché ho capito che non è importante essere il numero uno, c’è spazio per tutti anche senza sgomitare. Ma conosco i miei limiti, forse ancora non tutti, e mi ci confronto sempre. Ecco una breve lista: sono stonato, suono la chitarra in maniera mediocre, non vado al cinema, indulgo in diversi vizi, non studio quanto dovrei, non mi applico come vorrei ma affronto le cose con leggerezza.

Una costante di Bombay è il buon umore, anche se nelle canzoni affronto temi cupi, ansiosi, profondissimi, però nella vita, dopo l’arte, c’è abbastanza presa bene, ho una bella vita e ne sono contento e consapevole.

Stai lavorando a un nuovo disco: vogliamo sapere tutto, in merito

Il disco è pronto ed è venuto bene. Merito di Riccardo Pasquarella che mi ha telefonato un tardo pomeriggio di diversi mesi fa, mentre stavo pulendo le erbacce dall’orto, e mi ha proposto questa collaborazione. Era da un po’ che non pubblicavo canzoni nuove e ho detto subito oook.

Adesso il lavoro è finito, sto facendo uscire qualche singolo e a breve (ma non brevissimo) prenderà la sua strada nel mondo. Siamo molto preoccupati, io e Riccardo, che non si faccia male subito ma che con il tempo cresca e trovi qualcuno che gli voglia bene e ci renda contenti e ricchi.

Il disco si chiamerà (non ve lo posso dire ancora) e conterrà dodici tracce. Dodici canzoni che parlano del mondo che mi circonda e che cerco di decifrare. Ci sarà ovviamente Giuro Non Avevo Capito, la canzone del video, che racconta la storia di un mio amico che si lascia con la fidanzata e si butta giù e scava sempre più a fondo fino a raggiungere uno stato pietoso.

Un’altra canzone, Meduse – che uscirà prossimamente – parla di una storia che è finita con l’arrivo delle guardie e una mareggiata di meduse. Sempre in maniera poetica, allusiva, attraverso delle fotografie. Ci sono un sacco di storie nuove nel disco. Sicuramente la scrittura è tornata a essere più impetuosa, più presente rispetto all’ultimo lavoro. Anche nel sound abbiamo cercato di dare risalto alla voce – è stata una scelta artistica di Riccardo, lui dice “per metterci la faccia”.

Ultima cosa: ma alla fine il tuo amico della canzone è rimasto single, ha trovato un’altra, è tornato con la ex, insomma che fine ha fatto?

E’ in un momento socializzante di scambio e crescita e partecipazione.

Pagina Instagram Bombay

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