Del Signor Uffa

Segue un’intervista con Brian Burgan che sì, è il suo vero nome, produttore e compositore di origine napoletana che ha di recente pubblicato l’interessantissimo Obey To Black, un album a lunghissima gestazione a cui partecipa, tra gli altri, anche Giorgieness. Ecco cosa ci ha raccontato!

Descrivi il tuo progetto con il nome di tre alcolici, e ci spieghi le tue scelte?

1 – Nocillo, in dialetto napoletano anche chiamato “merecina” ovvero medicina. Lo scelgo per non dimenticare le mie radici e ricordare la tradizione campana. Si racconta che le noci venissero scelte la notte tra il 23 e 24 giugno, seguendo riti pagani ben precisi. Napoli, oscurità, paganesimo … insomma calza a pennello.

2 – Se da una parte c’è Napoli con il Nocillo, avendo anche radici vallesane, dall’altra deve esserci per forza l’Abricotine. Si tratta di un distillato di albicocca prodotto appunto in Vallese (Svizzera francese).

3 – Vino rosso. Perché non posso rinunciarci e perché molte scelte in fase di produzione sono state, e altre lo sono tutt’ora, influenzate da del buon Primitivo di Manduria.

Perché dovremmo obbedire al buio?

In questo caso con buio intendo la fine, in senso ampio. Come si può disobbedire a qualcosa di così imponente come la fine?

Ci racconti la fase della registrazione? Che succedeva in studio?

In studio sostanzialmente mi divertivo. Registravo improvvisazioni di chitarra, di pianoforte e qualche sintetizzatore. Campionavo suoni e scrivevo beat poi incastravo tracce audio come fossero pezzi di un puzzle di cui non vedevo ancora bene il disegno completo. Sperimentavo molto. Tutto questo, spesso, senza rendermi conto che avevo passato tutta la notte sveglio a giocare con i suoni. Per me era il miglior momento per concretizzare delle idee, mentre fuori era buio e silenzioso. Non si sentiva altro che il fiume vicino a casa se aveva piovuto troppo o qualche grillo durante il periodo estivo.

Inizialmente non stavo andando verso l’idea di creare un album. Ma via via le cose hanno preso forma. Ho passato un bel periodo lavorando al disco, sopratutto grazie al supporto di molte persone che hanno partecipato in maniera attiva alla realizzazione.

Alcune voci di Giorgia (Giorgieness) sono state registrate nella soffitta dell’amico Andrea DePoi. Poi una prima fase di missaggio di tutte le tracce fatta home-made, la seconda digitale nello studio di Francesco Bonalume e la terza analogica, a otto mani, con Fabio Lazzareschi, Guglielmo DiGioia e Martino Granci prendendo possesso del MONO studio, e tutto il suo incredibile gear, per una settimana.

Lì anche l’aggiunta delle voci di Giuliana Fioretti. Ancora altre tracce vocali e testi sono stati ideati e registrati a distanza da Francesca Andrisano e Elena Rivoltini e poi modellati per Neverending Spell. Sono convinto d’aver avuto molta fortuna nel trovare le persone giuste al momento giusto.

Cosa c’è nel futuro di Brian Burgan?

Vorrei tanto saperlo anche io! Scherzi a parte, vado avanti a lavorare perché Obey to Black abbia la visibilità che merita. Tra l’altro, presto saranno pronte e verranno distribuite anche le copie fisiche del vinile in edizione limitata. Intanto ho pronto un ep di musica ambient che non vedo l’ora di pubblicare. Parallelamente sto preparando un progetto techno, quasi del tutto creato e suonato con sintetizzatori e drum machine in dominio analogico. Desidero tantissimo presentare al pubblico delle dance floor qualcosa di mio da ascoltare e ballare, per divertire e sopratutto divertirmi mentre suono.

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