Il pop degli anni ’80 in Italia non era propriamente monopolio dei Righeira, come si potrebbe evincere da certi riferimenti culturali di certi presidenti del Consiglio. C’erano altri personaggi, sia laterali come per esempio Garbo, sia mainstream (gli esempi sono tanti). Ma anche mainstream e laterali, tipo Battiato.
Per un attimo è brillata anche la stella dei Canton, soprattutto grazie a un successo sanremese, scritto peraltro da Enrico Ruggeri, Sonnambulismo. La band ha conosciuto poca fortuna e successi limitati dopo quell’episodio, ma si è ritrovata di recente, decisa a non rimanere una one hit wonder.
Così è nato Ci saremo, un disco basato quasi solo su canzoni nuove, che tenta di rilanciare il sound tipico dei Canton ma dialogando con le sonorità di oggi.
Canton traccia per traccia
Si comincia con la francamente trascurabile Senza me, un poppettino un po’ troppo di maniera. Ma si migliora con i ritmi di Parte del cuore, che mostra qualche aggancio in più con l’elettronica contemporanea. Un po’ di Subsonica e un po’ di Matia Bazar si leggono tra le righe di questo e altri pezzi, mantenendo però un buon tasso di personalità.
Si scivola su ritmi più ricchid i funky con + Sexy, mentre Canzone nuova si presenta con sonorità più rarefatte. Si procede su toni più notturni con Respiro, così come con Le mani, che fa entrare qualche spiraglio di luce soprattutto grazie al synth. Gloria a te invece mostra parecchi spigoli, quasi tutti elettronici, e anche una certa dose di acidità che giova alla costruzione del pezzo.
Miracolo è declinata ancora sulle note del synth pop. Si procede poi con Se ci sarai, che affronta ritmi più lenti. Si chiude con la versione del 2010 di Sonnambulismo, che rimane canzone bandiera per la band.
L’operazione rilancio parte con buona volontà. C’è qualche piccolo passo falso, ma quando i Canton decidono di suonare e cantare e basta, non di cercare il singolo, ottengono il meglio. Il tempo dirà se il discorso è stato riaperto per essere subito richiuso, oppure se c’è un futuro per il trio.