Cigno: non voglio sfondare porte se non si aprono
Fuori oggi su tutti i digital store Stasera suono tardi, l’ultimo singolo dell’eclettico cantautore Cigno, pseudonimo di Diego Cignetti. Gli abbiamo rivolto qualche domanda.
Ci racconti chi sei?
In questo momento sto ascoltando Erik Satie, sono le due di notte , la mia ragazza che è incinta dorme dalle 21, ed è tutta la sera che canto, ma lei non si sveglia. Provo una certa venerazione divinatoria per John Lennon e Ariel Pink, sono stato cinque volte a vedere Paolo Conte dal vivo, e nella mia vita riesco a vivere grazie alla chitarra.
Amo la provincia, ritengo che Metropolis sia uno dei film più belli di sempre, e quando penso di morire chiamo spesso mia sorella che mi aiuta da sempre a razionalizzare i miei attacchi di panico continui.
Il brano ha sonorità piuttosto sognanti. Ci racconti come nasce?
E’ un ricordo di amori persi. E’ assenza di un tempo mai vissuto, come è quello dei sogni. C’è la voglia di trovare nella delicatezza la forza più grande. Non voglio sfondare porte se non si aprono.
Alcune cose vanno sussurrate all’orecchio e avevo voglia di sussurrare all’orecchio della persona che amo una bella canzone d’amore. Il messaggio che ho scritto iniziava così “stasera suono tardi, è ovvio che mi manchi”. Poi ho fatto copia incolla sulle note del mio telefono e ho continuato scriverlo durante la notte.
A proposito di “Suonare tardi”, quanto ti mancano i live? Ne hai qualcuno già in programma?
Non posso promuovere ora le date perché sono ancora nel limbo di incertezza che ricopre tutte le attività dello spettacolo italiano e non. Posso però dirti che sono in contatto con molti festival che stanno cercando in tutti i modi di trovare soluzioni per ricominciare, quindi ho speranza in tal senso.
Mi manca suonare? Certo: mi manca suonare, sudare, preparare le valigie, allestire il palco, bere un birra appena scesi dal palco mentre vendo i miei dischi. Mi manca il live e tutto quello che ruota attorno a esso.
Chi sono i tuoi punti di riferimento musicali?
Ho già accennato qualcosa nella risposta alla prima domanda. Rispondere per me sarebbe troppo dispersivo, quindi gioco a darmi dei limiti. Se per assurdo cancellassero tutta la discografia mondiale e mi chiedessero di salvare solo cinque anni consecutivi di produzione sceglierei di salvare dal 1967 al 1972.
Il rock e il pop psichedelico di quegli anni è per me fonte di creatività e di spunto da sempre: Pink Floyd, John Lennon, Kinks, Nick Crake, Crosby, Stills, Nash & Young, Jimi Hendrix, Joni Mitchell, Harry Nilson, The Allman Brothers e poi mi fermo perché veramente potrei scrivere fino a domani mattina.
Come precederà la tua carriera dopo Stasera suono tardi?
Sicuramente procederà inevitabilmente verso una lunga ed estenuante decadenza! Eheh, scherzi a parte vorrei pubblicare altri brani, magari come singoli e poi chissà racchiudere tutto in un nuovo album. Avrei scelto già il titolo, Cignitti alimentari, ora devo però concludere e concretizzare alcune idee, e solidificare qualche pezzo nuovo.
Infine, con l’ironia che si potrebbe addire al peggior prete di parrocchia, spero di tornare a suonare presto, non tardi. Chiedo scusa a tutti i lettori per questa conclusione infausta e spero che il brano vi piaccia.