Colla, “Distanze”: recensione e streaming

Si chiama Distanze il nuovo ep da quattro canzoni dei Colla. Il progetto nasce nella provincia di Vicenza nell’ottobre del 2016 quando tre musicisti (Simone Pass dei Polar For The Masses, Mauro Poli dei Soyuz e Davide Prebianca degli Oltrevenere) decidono di fondare un nuovo gruppo per dare spazio alla loro creatività musicale.
Il raduno per le session avviene in un piccolo paesino collinare vicentino e nel giro di qualche mese, presi da una forte e vera alchimia, “Proteggimi” diventa un disco. La prima settimana di aprile del 2017 la band decide di entrare in studio avvalendosi della crew Produzioni Fantasma.
Il disco viene registrato nei ritagli di tempo dello studio e ai primi di giugno è praticamente finito, ma la band si accorge di non avere ancora un nome. Nello stesso mese decidono di far ascoltare l’album e arrivano inaspettatamente le prime risposte positive da alcune etichette.
A fine luglio del 2017 parte la collaborazione con Costello’s e la band, in una notte di bagordi e scazzottate, opta per il nome C O L L A a sancire e fissare tra loro e la vita un patto di unione e alchimia artistica.
Colla traccia per traccia
Pennarelli è l’apertura dell’ep: il cantato è corale e appare a flash. Un loop di base e un atteggiamento a salire. Il risultato è un brano pop non scontato.
Ci sono sentimenti più malinconici alla base della title track Distanze, rapida e con un passo di marcia ma senza essere troppo bellicosa.
Mutande, che abbiamo ospitato per l’anteprima, ha un sottostrato ritmico molto intenso, con un giro insistito di chitarra e un volume complessivo più corposo.
Si chiude con Ikea, altrettanto rumorosa, soprattutto grazie alla batteria, ma anche grazie a sfarfallii sintetici.
Un episodio breve ma significativo, questo dei Colla, che collezionano quattro canzoni equilibrate e bilanciate, con tutti i dettagli a posto e dal gusto gradevole.