Homaj vol.1 è il nuovo lavoro firmato da Daniele Guastella. Prima parte di un progetto che comprenderà diciassette canzoni, Guastella presenta in questo primo volume nove brani dalle sonorità pop/rock che strizzano l’occhio alla world music.
Numerosi gli ospiti: Luca Madonia (Italia), Rodrigo Rojas (Bolivia), Alen Veziko (Estonia), Ahmed Elgeretli (Egitto), Anita Vitale (Italia), Mario Incudine (Italia), Haydee Milanes (Cuba), Jerusa Barros (Capo Verde), Leonel Capitano (Argentina), Le Voskresenie (Russia), Dulce Lopez (Messico), Leonel Soto (Messico), Mihaela Fileva (Bulgaria), Giovanna D’angi (Italia), Lidia Isac (Moldavia), Bernardo Quesada (Costa Rica), Pauly Zarb (Australia), Abigail (Spagna) e Edgar Oceransky (Messico).
Daniele Guastella traccia per traccia
Il disco si apre con il contributo più nobile, quello di Luca Madonia, su Eroi, traccia morbida e piuttosto malinconica che dà inizio al percorso con toni cantautorali.
A seguire una ballad: One Dream Away passa all’inglese e all’acustico per le prime battute, salvo poi aprirsi in modo corale.
Tra world music e progressive, ecco una più elaborata Umani, con l’intervento di Mario Incudine, Anita Vitale e Ahmed Elgeretli.
Si torna all’acustico, ma in senso più tropical-mediterraneo con Stato di quiete, canzone morbida con Jesusa Barros.
Rondine si alza un po’ per volta, con garbo, moderazione e istinti world. Molto più rock invece le idee contenute all’interno di una determinata In Your Eyes.
Accenni quasi dance quelli contenuti in Peccato mortale, che si dimostra ariosa e sintetica, con la collaborazione di Giovanna d’Angi.
C’è il pianoforte ad aprire The Life Beyond, che ha accenti molto fiabeschi. Si chiude con My Harbour, altro episodio rock-pop.
Sonorità internazionali di varia provenienza congiurano all’interno del disco di Daniele Guastella, bravo a far convergere tutto verso un obiettivo comune e omogeneo.