Lilith è il nuovo e secondo album di Decrow: il disco rappresenta tutte le sfaccettature della relazione con una donna demone sullo sfondo di una Roma / Gotham City. Lei è una femme fatale narrata diversamente in ogni brano presente nel disco, capace di donare amore, ma quando vuole disgrazia e disperazione. Lilith è un viaggio nella testa di Decrow, un film fatto di atmosfere diverse e sbalzi di energia.
Decrow traccia per traccia
C’è un che di punk in Gotham City, traccia d’apertura del disco, che usa l’autotune e le reference a Batman, peraltro in compagnia di Edd Bateman, giusto per andare di assonanze.
Prevede invece il featuring di yuks la seguente Cuore aperto, che si presenta un po’ più sentimentale, ma senza rinunciare a urlare un po’ e a pestare sulle percussioni.
Cade la neve su Lollipop, con Pablo Limo, altro episodio rapido e dinamico, tra immagini da cartoon e altri riferimenti superpop. “il miglior sesso di sempre” è racchiuso nel testo di Tatuaggi, in cui la chitarra rumoreggia per raccontare un incontro effimero ma molto significativo.
Ancora più rapidi i tempi di Laser, che sconfina nella techno e riempie la pista di suoni. Un comitato composto da yuks, Uale e Rich Meyer accompagna Decrow su Kill Me, particolarmente vertiginosa.
Più lente e malinconiche le idee di Ora d’aria, che pure è figlia delle ballad di Vasco, e infatti picchia e grida un po’, convogliando una certa rabbia.
Citazioni cinematografiche e situazioni piuttosto fisiche quelle descritte tra i “pipistrelli al buio” di Sonar. Il rappato si mescola bene con l’aria rock, quasi new wave, del brano.
Questioni di fiducia quelli che stanno alla base di Coltello, che parte minimal e poi si riempie di rock. Assonanze con Smell like teen spirit, presumibilmente volute, quelle che si sviluppano in una molto oscura Lake Placid.
Si chiude con un po’ di sorprendente dolcezza con Amarena, che parla di labbra ma anche di morsi.
Vestito con abiti parecchio dark, tra titolo, riferimenti testuali, perfino il proprio nome d’arte, Decrow gioca con le immagini scure ma le contorna di un rock/pop/punk molto contemporaneo. Undici brani rapidi e diretti che lasciano poco fiato e poco spazio alla meditazione, ma comunicano in modo assolutamente immediato.