Dellamore: antieroe, insicuro e fragile
Del Signor Uffa
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Dellamore, cantautore atipico senza scena di riferimento, siciliano di stanza in Spagna con due singoli all’attivo, l’ultimo dall’enigmatico titolo Salmiakki. Tra itpop e trap, passando per ambientazioni urban e appuntamenti su Tinder. Ecco cosa ci ha raccontato.
Non possiamo porti la classica domanda che facciamo, cioè “se il tuo progetto musicale fosse un alcolico quale sarebbe”, perché in questo caso sarebbe evidente. Ci parli del tuo ultimo singolo? Come mai la scelta di dedicarlo a questa bevanda?
Ahaha! Esatto, sarebbe senza dubbio Il Salmiakki. Perché il Salmiakki è stato una scoperta, come la ragazza che me lo fece assaggiare per la prima volta. Perché il Salmiakki ha un gusto forte al primo assaggio, difficile da mandare giù, ma poi lascia un dolce retrogusto, come la storia tra me e lei: lei doveva sposarsi, ma ci innamoriamo l’un dell’altra, è dura, è difficile, ma poi c’è il lieto fine per entrambi che stravolge tutto. L’analogia tra la bevanda e la storia funziona abbastanza.
Chi è Dellamore, e come dovremmo inizarlo a conoscere?
Dellamore lo definirei un artista antieroe. Insicuro, fragile, paranoico, con difetti e dubbi come la gente comune. Bisognerebbe iniziarlo a conoscere così: come fosse un tuo amico. Una persona che, come tutti, spesso sbaglia, che ne ha vissute tante e ha bisogno di raccontarti quello che è successo, quello che ha provato, solo per sfogarsi.
Che ci fai in Spagna?
Feci l’Erasmus nel 2012 a Barcelona e, catturato dalla bellezza di questa città, dopo un paio di anni, mi trasferii lì. A Palermo, mia città natale, tutto stava scemando ormai, anche quell’ondata di musica e concerti ai quali ero solito partecipare. Certo, musicalmente non mi giova essere in una città straniera. Ma sto lavorando anche su questo.
Cosa succederà adesso?
Adesso farò di tutto per sorprendervi! Ho cambiato stile, ho cambiato nome d’arte, ho ricominciato da zero per arrivare pian piano a tutti voi.