diaframmaAvevamo voglia di toglierci qualche curiosità rispetto alla reincisione di Siberia, anzi di Siberia reloaded 2016, di cui abbiamo trattato qui. Probabilmente Federico Fiumani non aveva esattamente la nostra stessa voglia di parlarne, visto che ci ha risposto in modo piuttosto sbrigativo. Comunque questo è l’esito della nostra conversazione con il cantante e chitarrista dei Diaframma.

“Siberia”, oltre a essere un disco leggendario per la musica italiana, ha avuto diverse ristampe e molte “vite” dopo l’uscita originale del 1984. Da dove nasce l’idea di reinciderlo da capo?

Dalla voglia di prolungare ulteriormente il suo effetto sonoro.

Che effetto ha fatto cantare quelle canzoni, concepite ormai qualche decennio fa?

Normalissimo, le ho sempre cantate in questi anni.

In che modo è stato concepito l’inserimento degli strumentali firmati da Maroccolo?

A Gianni sono state consegnate le canzoni, lui, in base alle sue sensazioni, ha costruite quelle trame sonore.

Come e in che contesto nascono le canzoni “nuove” che sono state aggiunte in fondo al disco?

Volevo offrire, a chi comprava il disco, qualcosa in più. Siccome non scrivo più testi in quello stile, e mi sembra anche giusto visto che son passati 30 e passa anni, sono andato a musicare poesie che scrissi all’epoca, cercando di mantenere il clima musicale dell’album!

Qualche anticipazione rispetto al tour che porterete in giro per l’Italia?

Non saprei perchè tendiamo a fare ogni sera un concerto diverso. Chiaramente Siberia è molto presente in scaletta, ma non solo.

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