DiMeglio e la terapia dei Gin Tonic
Lui è DiMeglio, personaggio della Brianza che ha di recente pubblicato il suo nuovo singolo dal titolo Palinuro, un racconto estivo malinconico e ubriaco che vi farà sentire come la quella vostra prima estate dopo la fine degli esami. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lui riguardo la tristezza e la terapia dei gin tonic.
Chi si nasconde dietro DiMeglio?
Dietro il progetto DiMeglio si nasconde me medesimo, Duilio Di Meglio, autore e compositore di questi brani, ma non solo. Ad accompagnarmi da anni ormai, ci sono Andrea Cattaldo che è il produttore e arrangiatore dei brani, oltre che chitarrista live e studio, Daniele Fasoli che è il sound engineer che li porta a suonare come non mai con i suoi mix, oltre che essere bassista del progetto e Matteo Aroi, batterista live e studio dal talento cristallino. Insomma un team di lavoro, ma anche di amici.
E di cosa parla in definitiva Palinuro? E’ un brano triste?
Palinuro è; vacanze giovanili, italiane, selvagge, spensierate, deboli di cuore, tentatrici, salate, paesane, dialettali e inutilmente belle. Io non lo definirei un brano triste ma bensì nostalgico.
Qual è la terapia dei Gin Tonic?
La terapia dei Gin Tonic è quella che inevitabilmente ti infliggi quando bevi e soprattutto se esageri. Diciamo che vedo l’alcool come uno strumento di psicanalisi. L’immagine è quella di una bottiglia di gin che ti ascolta al posto dello psicologo e che poi in realtà sei solo tu che parli a te stesso. Le vacanze sono un motivo per staccare la spina da tutto e lasciarsi andare agli effetti dell’alcool che non vanno mai in ferie, uno psicologo 24 su 7 insomma. Certo non consiglio di diventare degli alcolisti, ma se si vuole calmare un po’ le ansie quando la vita ti mette alle strette un gin tonic è un’ottima soluzione temporanea.
E, gin tonic a parte, se dovessi descrivere il tuo progetto con il nome di tre alcolici, quali sarebbero? E perchè?
Whisky – perché è quel mix tra prestigio e morte.
Birra – perché è quotidiana, è basilare, quasi banale.
Grappa – perché ho sempre bisogno di digerire qualcosa.