Neanche un’ora sveglio è il singolo che anticipa l’uscita di Canzoni da Odiare, il secondo album in studio degli Elephant Brain in uscita a novembre 2022 per Libellula/Believe. Il brano segue una frenetica stagione estiva, fatta di palchi e di vite che avanzano e arriva dopo il precedente Anche questa è insicurezza, il primo singolo pubblicato dai cinque dopo il primo disco Niente di Speciale. In questa nuova avventura ritroviamo la band umbra in collaborazione con Jacopo Gigliotti (Fast Animals and Slow Kids), che ne ha curato le riprese e il mixing, affidato poi alle mani (e alle orecchie) di Giovanni Versari per il mastering.
Il brano è stato scritto durante delle interminabili giornate passate davanti a un computer, forma privilegiata di ogni emozione e relazione umana nel lungo periodo recente che tutti abbiamo vissuto. Uno di quei giorni in cui niente sembra veramente importante, in cui vorresti solo chiudere tutto e sperare che all’indomani almeno qualcosa sia diverso – ma il sonno tarda ad arrivare, complice forse proprio il troppo tempo passato davanti ad un sacco di schermi.
È indubbiamente un pezzo figlio delle attese. Figlio di un periodo storico condito di attimi che apparentemente ci sembravano non finire mai. Un periodo in cui l’unica possibilità era aspettare senza un limite temporale preciso, il classico “tunnel senza luce”. Come giovani disperati genitori di un disco, il primo vero, uscito due settimane prima che tutto il mondo si fermasse, ci siamo adagiati in questa strana forma di latente calma piatta sentimentale e relazionale. La realtà è che avevamo paura. La realtà è che stavamo crollando, piano piano, forse senza accorgercene. La nostra unica certezza, una saletta con tre chitarre e due Peroni, non era più uno stimolo, non poteva più essere “la lampadina alla fine di quel tunnel. La differenza qui l’ha fatta la notte. Proprio lei. Entrare in quel buco enorme che stava diventando una voragine e che lentamente stava divorando tutto
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