Elettronica Made in Italy – 10 nomi per 10 diverse sfumature della scena elettronica italiana

smoking area, elettronica

Ha senso dire: “Io suono il computer”? E poi, gli italiani sono in grado di fare musica da club? Esiste una techno in Italia? E i cantautori elettronici? Tutte le risposte in un unica playlist che cerca ambiziosamente di tracciare un ampio quadro di una scena infinita quando infinitamente sottovalutata. Venite con noi in un mondo sotterraneo e alcolico di piccoli club, distorsioni, aggiornamenti di Ableton e ritmi serrati, ecco l’Italia elettronica che non conoscete ancora.

Lekka

Sono in tre, di Milano o zone limitrofe. Acidelli, scatenati, completamente fuori controllo. Si rifanno ai più grandi Soulwax, Justice, Daft Punk ma in realtà hanno dalla loro un’ironia e attitudine da principianti, nonostante le evidenti capacità da musicisti ben rodati. Per gli amanti del volumi alti, per chi avrebbe sempre voluto provare l’ecstasy e per chi ha un buon orecchio e riconosce una band che suona tutto dal vivo senza ricorrere a trucchetti. Il loro ultimo singolo Run Run Run è un viaggio in una Milano post apocalittica ormai di dominazione asiatica. Insomma, abbastanza folle?

 NIET

Sulla stessa linea d’onda troviamo i NIET, un nuovo e contorto e misterioso progetto di Kole Laca e Nicodemo, pura techno di componenti analogici e digitali, che si nutre di oscurità, di quelle che se le senti rimbombare dal marciapiede non puoi che buttarti nel locale dal quale proviene, come se qualcuno ti tirasse dal bavero della giacca. Un progetto che speriamo di veder esplodere, per accalcarsi sudati nei club più improbabili. Per chi ha fretta di andare dove sta andando, ma anche per chi non riesce a svegliarsi la mattina e per chi è reduce da un bad trip.

Veyl

E i volumi si abbassano di colpo sulle note proposte da Veyl, delicata e glaciale. Le atmosfere sono quelle elettroniche del nord, e lo pseudonimo nasconde la giovanissima producer Viola D’Acquarone che con il contributo di Emilio Pozzolini (dei Port-Royal) firma un progetto promettente e di sapore internazionale che ha circolato un paio di anni fa con l’ep Ayorama. Ideale per chi ama gli arpeggi, per chi si deve distaccare, per chi dorme bene la notte, per i timidoni che vengono scambiati per persone fredde.

Limbrunire

Limbrunire è invece un cantautore elettronico, insomma uno di quelli che alle chitarre preferisce i synth, che riesce a scatenare un dance floor (e chi c’era all’Apollo di Milano l’ha potuto ben vedere) senza però perdere la dimensione intimista, universale, tipica dei cantautori, di quelli di stampo brunoriano che ogni verso sembra parlare a tutti, per tutti. Limbrunire. Un continuo rimando agli anni Ottanta e Novanta, lo stile dei Lunapop con la maturità di un giovane Battiato. Da non perdere se siete dei vecchi in corpi giovani con sempre la nostalgia negli occhi.

Pentothal

E a proposito di cantautori elettronici, sono da citare anche i Pentothal, al secolo Giuseppe Parlavecchio ed Enrico Piraino, che hanno esordito da poco con il loro primo ep dal titolo Super Cinico Club dimostrando di potersi imporre (ed essere persino una valida alternativa per stile, eleganza e contenuti a Cosmo e simili) nella scena dell’elettronica da Miami. Alla nostalgia de Limbrunire, preferiscono il cinismo di un nuovo manifesto generazionale. Rockol dice del loro ep d’esordio “Cinque pezzi che funzionano, poco da aggiungere.”

I’m Not a Blonde

Duo milanese che può vantare di aver condiviso il palco con The Killers, Franz Ferdinand, Hurts, Wolf Alice e molti altri, di matrice synth pop e la passione per gli anni Ottanta (da cui ereditano anche un’innegabile attitudine punk). Un progetto fuori da qualsiasi canone possa offrire la scena italiana, non è techno, non sono tra i cantautori it-pop con la passione per le tastiere, sono solo Chiara e Camilla che continuano a farsi strada a gomitate per un progetto che forse rimarrà sempre per una nicchia di pochi fortunati, e forse è meglio così.

Lessness

Lessness, nonchè il nuovo progetto di Luigi Segnana. Imparata la lezione dal periodo in cui Segnana militava nei Casa Del Mirto, Lessness mette l’elettronica a favore di un progetto post-punk, come fecero i White Lies all’epoca di “Big Tv”, ma a sto giro le influenze sono più complesse, stratificate e molteplici, tra i riferimenti ci sono anche Jon Hopkins e James Blake. Una voce soffusa, suoni avvolgenti e atmosfere crepuscolari. Per tutti che sentono la mancanza degli anni Ottanta ma non se li ricordano.

 

Mr. Island

E passiamo quindi all’ambient filo-tropicale di Mr. Island la cui musica (che non disdegna venature jazzistiche), suona come una passeggiata solitaria e notturna su una spiaggia abbandonata, suona come il sentirsi seguiti in una Milano afosa e deserta alle cinque di mattina dopo che si è fatto serata, la si balla dopo una cena domenicale a La Balera Dell’Ortica, sa d’estate anche d’inverno. Un nuovo progetto de La Tempesta che ha conquistato anche Davide Toffolo. Da non perdere!

 

El Sorrio

E a dimostrazione che La Tempesta non è solo Maria Antonietta e Tre Allegri Ragazzi Morti, El Sorrio è un altro nome elettronico che l’etichetta ha scelto per il suo catalogo, confermandosi così un nuovo punto di riferimento per tutta l’elettronica italiana. El Sorrio è un misterioso producer milanese di cui nessuno sembra sapere l’identità precisa. Lamentele post-rock (che tanto tutto quello che non si riesce a definire si dice che è post-rock, no?), saggio uso dell’auto-tune, respiri lo-fi e aperture ambient. Da non perdere se ignoravate questa insolita personalità de La Tempesta!

 

Home Sweet Home

Duo milanese, un batterista e un tuttofare alle diavolerie elettroniche. Di loro non c’è ancora nessuna uscita ufficiale, ma bazzicano in giro da parecchio e sono molto attivi sui social, dei primi comunicati stampa lasciano intendere che stanno per arrivare: un’impostazione hardcore, una mente nerd che scava alla ricerca di materiali audio da utilizzare per i brani. I video postati sembrano farci intuire che avremo presto tra le mani la musica dei nuovi Public Service Broadcasting italiani che, da bravi italiani, saranno più sporchi e aggressivi che mai.

Non vediamo l’ora!

Smoking Area

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