Abbiamo chiacchierato con Fabio Mora qualche tempo fa. L’artista emiliano, già noto per essere il frontman dei Rio e del duo Mora e Bronski, ha pubblicato il primo singolo del suo progetto solista, intitolato Il mio posto migliore. La sua volce calda e graffiante ben si sposa con le diverse sonorità che negli anni ha deciso di esplorare. Dopo aver accumulato esperienze, ecco l’esigenza di far sentire nuove sfumature.

Una nuova avventura solista è incominciata: Il mio posto migliore è da considerarsi un nuovo inizio o la naturale continuazione del tuo percorso?

Diciamo che questo momento così particolare e intenso ha influito molto sulla decisione di creare qualcosa da solo… E’ stata un’evoluzione naturale sì, ma influenzata come succede sempre, da un cambiamento condizionato dagli eventi… Ho scritto molto nei primi mesi del lockdown 2020, ero un fiume in piena.
Rapito da miriadi di emozioni e conseguenti riflessioni scaturite da un momento storico che non avrei mai pensato di vivere. Costretto a regole e comportamenti fuori dall’ordinario, ho trovato spunti incredibili…

Era impossibile estraniarsi completamente nonostante io sia un solitario e la mia vita sia cambiata veramente di poco, mi sono trovato catapultato in un pozzo senza fine di pensieri, mentre il mondo intorno esplodeva da gesti e azioni fuori dal comune, si riempiva di speranze, di sogni e le difficolta a cui siamo andati incontro tutti, mi hanno sprofondato in una profonda introspezione scaturita poi, in diverso materiale da cui trarre nel mio caso, canzoni come appunto Il Mio Posto Migliore!
In un secondo momento poi, ho deciso di registrarla per rendere indelebile quello che avevo provato in quei mesi. 

Le sonorità di questo ultimo pezzo si allontanano molto dalle origini della tua produzione musicale: ci sono artisti che hai scoperto o imparato ad apprezzare più di recente che ti hanno influenzato?

Mi sento vivo adesso, e fortunatamente ancora molto curioso, musicalmente parlando… Sono alla continua ricerca di un suono, di un arrangiamento che mi faccia vibrare e sussultare… Purtroppo questo, ultimamente accade sempre più raramente ma, cercando qua e là, capita di inciampare in qualcosa di curioso e soprattutto di bello. Questo mi conforta molto. Mi dà la sensazione che la musica sia un pozzo senza fine…

Anche guardandosi indietro, nonostante si possa aver ascoltato milioni di artisti succede sempre di trovare e recuperare qualcosa che ti era sfuggito… ecco, per esempio, per il suono de Il Mio Posto Migliore, è scaturito da un ragazzo, un’artista nuovo, che non conoscevo e in cui sono scappato casualmente come mi capita spesso, che mi ha riportato alla mente un artista invece, che ha fatto parte della mia adolescenza. Tutto questo mi ha acceso un sacco di lampadine e, due giorni prima di entrare in studio di registrazione, mi ha chiarito la direzione “ne avevo diverse in mente”, che volevo prendere… il suono perfetto per il mio stato d’animo attuale.

Fabio Mora

Il tuo posto migliore” in questo momento in cui non ci si può stare accanto come si vorrebbe, rappresenta ancora di più l’immaginario del grande abbraccio accogliente della persona amata. Quando senti di avere più bisogno di trovare rifugio nell’altra persona?

Purtroppo… spesso… quando… ti… manca.

Parliamo di progetti futuri: che cosa bolle in pentola per il futuro? E quale sarà la prima cosa che farai, musicalmente parlando, una volta archiviata la pandemia?

Posso sorridere? Parlare di futuro in questo momento, dove il caos è padrone, non è facile… Ho delle visioni, dei pensieri, forse registrerò un altro brano in solitaria, o due, oppure un cd intero. Forse scriverò un libro. Sicuramente, appena tutto questo sarà finito, stringerò le mani e mi getterò tra braccia di ogni persona che incontro, a costo di farmi portare via a forza dalla Croce blu.

Concludiamo in nostri 5 minuti insieme con una playlist: ci consigli qualche pezzo che non può proprio mancare per superare questo lungo periodo?

Quante pagine ho? Ascolto veramente tanta musica… Più che singoli brani vi segnalo gli artisti e le band che ho apprezzato e che con le loro idee e i loro suoni mi hanno portato lontano da qui. Le singole canzoni, mi sembravano riduttive.

Cercherò comunque di essere sintetico:

  1. Lime Cordiale – Un gruppo che fa un pop intelligente con arrangiamenti e suoni non scontati.
  2. Allie Crow Buckley – La sua versione di “Changes”, dei Black Sabbath stonata, mi ha rapito.
  3. Mickey Leigh’s – È il fratello di Joy Ramones e ha 66 anni suonati, fa ancora buona punk music!
  4. Blind Blake & The Royal Victoria Hotel Calypsos – Sono in grado, in pochi secondi di dipanare la fitta nebbia padana.
  5. Sophomore – Un po’ Beck, un po’ Green Day, ma suonati male e con molta voglia di non fare sul serio.
  6. Fatoumata Diwara – Un artista della Costa d’Avorio che vive a Parigi. Un blues attuale ed elegante.
  7. Fat Freddy’s Drop – Reggae e Dub moderno con un pizzico di sperimentazione. 
  8. Slenderbodies – Un duo elettro-pop molto intrigante.
  9. Leyla McCalla – New Orleans non è mai stata così vicina.
  10.  Joep Beving – Se vi piace il minimalismo pianistico, fa per voi… io, lo adoro.

Grazie di questi 5 minuti di chiacchiere.

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