Gabriella Martinelli, “Tutto Daccapo”: recensione e streaming

Tutto Daccapo è il nuovo album di Gabriella Martinelli. Già vincitrice di Area Sanremo 2019, in gara con Lula al 70° Festival della Canzone Italiana con la canzone Il gigante d’acciaio nella categoria Nuove Proposte, è nata a Roma e cresciuta in Puglia. Cantautrice e polistrumentista dalle molteplici influenze musicali che s’incontrano in un progetto artistico del tutto originale.
Negli anni ottiene importanti premi legati alla canzone Italiana, fra cui Musicultura, Premio Bindi, Targa Bigi Barbieri, Premio L’Artista che non c’era. Nel 2013 pubblica il suo album d’esordio Ricordati di essere felice, seguito da un secondo disco La pancia è un cervello col buco nel 2018.
Ho trascorso lunghe giornate in studio a cercare il mondo. In “Tutto daccapo” mi sono divertita a sperimentare il più possibile con il sound e la scrittura. Non ho mai amato le classificazioni di genere nella musica come nella vita. Mi presento nelle mie moltitudini e ho voglia di guardare avanti. Il progetto vede collaborazioni per me preziose come quella con Erica Mou nella traccia “Un’altra carezza” e l’incontro con Erriquez della Bandabardò con cui ho scritto “Si può essere felici”
Gabriella Martinelli traccia per traccia
Un po’ di funk e di dance entrano nelle Paranoie d’apertura del disco: un brano rapido e disinvolto che dà il tono e un certo piglio fin della prime battute dell’album.
Anche più giocosa Si può essere felici, scritta con Erriquez come detto, con qualche vaga sensazione reggae ma con suoni sintetici in espansione, a sfondo di un cantato piuttosto fitto.
Battiti profondi per Tutto Daccapo, title track che parla di rimpianti, ma lo fa in modo dinamico e combattivo, anzi quasi esplosivo. Un po’ più notturna e intima Comme ça, con cadenza regolare e qualche malinconia che si rende evidente.
Si va su piani synth pop piuttosto chiari e puliti con Dove vivi tu, che mette in risalto le qualità vocali di Gabriella. Chitarra elettrica scatenata nella seconda parte del brano.
Toni molto più marcati e dolorosi per Pesci, quasi emo nei suoni e nelle espressioni. Si torna ai beat profondi con Un’altra carezza, duetto con Erica Mou, che mette a confronto le due differenti vocalità su una trama pop piuttosto solida.
Partenza ritmica quasi da Footloose all’inizio di Culi di gomma, che poi si rivela un brano intenso e dalle sonorità abbastanza minimali ma crescenti, a invocare una rivoluzione.
Canzone finale, In trappola rallenta vistosamente, almeno sulle prime. Ma gli istinti “rumorosi” si rifanno vivi molto presto. A effettiva chiusura la bonus track: una versione di Si può essere felici in acustico, con il featuring del compianto Erriquez.
Sfocato artistico quello della copertina del disco. Al contrario, Gabriella Martinelli pubblica un album che risulta molto a fuoco, ricco di determinazione, qualità e di una certa consapevolezza pop che si espande canzone dopo canzone.
Genere musicale: cantautrice
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